Il cittadino Villese Gaetano Musarella in rappresentanza di alcuni nuovi aspiranti volontari scrive all’Amministrazione comunale di Villa San Giovanni per la sospensione e tempestivo adeguamento normativo del Regolamento Comunale di Protezione Civile.
Le motivazioni sono scaturite – riporta il comunicato – da un disallineamento con dubbi profili di legittimità rilevati, tra avviso pubblico, istruttoria espletata e la normativa di protezione civile costituita dal Regolamento Comunale di protezione civile, dal D.lgs.1/2018 e succ. e dal Regolamento Regionale Calabria di p.c. (nuova legge regionale proposta pochi giorni fa) in relazione ai requisiti richiesti agli aspiranti volontari e a quelli già in servizio per la riconferma, nonché per il funzionamento del Gruppo Comunale Volontari di Protezione Civile (GCVPC).
Le doglianze lamentate dal sottoscritto, – comunica Musarella – che aveva pure effettuato una ricostruzione tecnico-giuridica a suo tempo inoltrata, protocollata e ripresentata alla S.V., riguardante il funzionamento normativo del GCVPC (la cui qualificazione giuridica è di Ente del terzo settore costituito in forma specifica), doglianze che purtroppo sono state sinora completamente ignorate dalla S.V., al contrario esse sono state invece integralmente sostenute e sottoscritte dal Dipartimento Nazionale di Protezione Civile che ha emanato apposito schema di direttiva già approvata dalla Conferenza Unificata Stato-Regioni-Province Autonome-Enti Locali il 14/12/2022, con allegato lo schema-tipo di regolamento di protezione civile dei gruppi contenente gli elementi fondamentali, tra i quali quelli perfettamente identici reclamati già previsti dal codice di protezione civile Dlgs 1/2018 , che erano stati già da me opportunamente segnalati e dal Comune ignorati, al fine di dare un indirizzo unitario nazionale e un quadro coordinato.
In estrema sintesi poi, la gestione amministrativa e contabile da un lato in capo all’Ente, il coordinamento operativo dall’altro con un Coordinatore esperto e competente nominato dal Sindaco ed eletto dall’assemblea che rappresenta il gruppo nelle sedi istituzionali e che operi su indicazioni operative: del Sindaco, del piano di p.c., nazionali e regionali e del Presidente del Consiglio dei Ministri; Altresì La richiesta del possesso da parte dei volontari di requisiti non discriminanti di reclutamento quali cittadinanza europea o non comunitaria di cittadini regolarmente soggiornanti, l’adesione volontaria, il superamento del corso di addestramento previsto dalla normativa ed eventuale periodo di prova e formativo. Inoltre La possibilità di adesione anche per i minorenni autorizzati con esclusione per le attività in emergenza e dei dipendenti comunali salve le incompatibilità se previste da disposizioni regionali e statutarie in materia.
Pertanto, – spiega nel comunicato – questa volta non c’è “solo” l’argomentazione tecnico-giuridica del sottoscritto ma anche il supporto direttivo del Dipartimento Nazionale di Protezione Civile e della Conferenza Unificata, per cui si chiede di voler rivedere con urgenza l’istruttoria espletata e da espletare che siano conformi alla legge e alle superiori considerazioni, per dare legittimazione sostanziale al GCVPC e correttamente ammettere o confermare i cittadini aventi diritto e tenuto conto che il regolamento comunale deve comunque obbligatoriamente conformarsi entro 180 giorni dalla entrata in vigore della norma allo schema-tipo previsto dalla direttiva approvata pena la cancellazione del gruppo dal Registro Unico Nazionale del Terzo Settore ad opera del competente ufficio.
Per questi motivi, il Comune di Villa San Giovanni quindi può, continuare a ignorare imperterrito ad effettuare reclutamenti, conferme ed esclusioni con le proprie enigmatiche e silenziose convinzioni con istruttorie che considerano i volontari (come da normativa erratamente richiamata del codice degli appalti pubblici) degli operatori economici che offrono sul mercato la realizzazione di lavori o opere, la fornitura di prodotti o la prestazione di servizi art.1 c.3 lettera p) D.Lgs.50/2016 (anziché la corretta normativa di protezione civile) e con quella normativa inesistente non citata né richiamata né esistente nel regolamento comunale vigente né nel codice di protezione civile ecc. che richiede ai volontari dei fantomatici requisiti giudiziari effettuando discriminazioni, con spreco di tempo e risorse economiche nonché di eventuali responsabilità e farsi magari poi cancellare il gruppo non a norma, oppure ammettere l’evidente errore tecnico da chiunque commesso e cautelativamente sospendere ogni attività inerente al GCVPC e tempestivamente rivedere l’istruttoria e correggere il proprio percorso amministrativo in aderenza alla legislazione di protezione civile aggiornando poi il regolamento comunale di competenza del Consiglio Comunale secondo lo schema previsto dalla legge, termina il comunicato.