In caso di reazioni avverse dopo una vaccinazione, lo Stato risponde? In altri termini, se una persona che si è sottoposta al vaccino anti COVID dovesse avere una complicanza o, nella peggiore delle ipotesi, dovesse morire, che possibilità c’è di vincere una causa contro lo Stato per ottenere il risarcimento del danno? Cosa dovrebbe fare una persona che, nonostante la propria riluttanza al vaccino, sia costretta a farlo, e poi, stesse stare male proprio per colpa del vaccino stesso?
Sicuramente le reazioni avverse al vaccino anti COVID sono frequenti, come avviene con quasi tutti i vaccini, quindi, di questo, non c’è da preoccuparsi o stupirsi. Pensate che io sto male anche se prendo un antibiotico.
Le più comuni reazioni sono immediate e lievi: Stanchezza, malessere, febbre, cefalea, dolore al braccio, disturbi gastro-intestinali, giramenti di testa. In massima parte però sono fenomeni prevedibili e di durata transitoria che scompaiono dopo qualche giorno senza lasciare conseguenze.
Ho notato però che, alcune persone sui social, hanno condiviso le classiche foto ove si dice che, alcuni giudici, avrebbero già rigettato la richiesta di risarcimento per i danni da vaccino. Ovviamente si tratta di fake news. Tuttavia la legge e la giurisprudenza fissano dei criteri ben definiti in base ai quali si può già affermare che a determinate situazioni risponde lo Stato. In caso di condizioni avverse al vaccino anti COVID è tenuto a risarcire i danni.
Cosa deve fare un buon avvocato per difendere il proprio cliente in una causa di risarcimento da danni del vaccino anti COVID?
Cominciamo dalla lettura della legge. La Legge 210/92 riconosce da quasi trent’anni il risarcimento dei danni da vaccinazione. L’indennizzo consiste in un assegno vitalizio il cui importo dipende dal grado d’invalidità accertata e dal tipo di menomazione. In caso di morte gli eredi hanno diritto a ricevere ad un assegno irreversibile per 15 anni o, in alternativa, un assegno, una tantum, di circa 77.500 Euro.
Ora dobbiamo chiarire un piccolo equivoco che circola in rete.
Il modulo che viene fatto firmare al momento della somministrazione del vaccino non è una rinuncia al risarcimento, ma tutt’altra cosa. E’ un semplice consenso informativo che la legge prescrive prima di qualsiasi trattamento. Questo affinché il paziente sappia cosa gli viene fatto e quali possono essere le reazioni. Ragion per cui, se qualcuno avverte fastidio al braccio o ha la febbre, non può chiedere i danni perché di ciò non è stato informato.
La firma di questo modulo, quindi, non esclude affatto il risarcimento ai danni alla salute derivanti proprio dal vaccino.