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Tunnel sottomarino invece del “Ponte sullo Stretto”: Il Progetto di Angelo Renna

Angelo Renna è un architetto che ha proposto un’alternativa al “Ponte sullo Stretto”, un ambizioso progetto per un “Tunnel sottomarino” sullo Stretto di Messina. Questa idea, si discosta dalla più discussa opzione del ponte, propone una soluzione diversa per collegare la Sicilia alla Calabria.

Le caratteristiche principali del progetto Renna

Lunghezza: Circa 6 chilometri.
Profondità: 50 metri sotto il livello del mare, per evitare interferenze con la navigazione.
Struttura: Il tunnel sarebbe suddiviso su due livelli: Livello inferiore adibita a Pista ciclabile circondata da aree verdi e il Livello superiore con Corsie per auto e camion, con una corsia centrale riservata ai treni.
Il progetto in questione si basa su un impianto lungo complessivamente 3.666 m, con un impalcato largo 61 metri; a sostenerlo due torri di 399 metri, per ogni sponda. Tre le corsie stradali per senso di marcia previste, più due corsie di servizio e due binari ferroviari.

L’assenza di ancoraggio al fondale marino nella tipologia della sua proposta determinerebbe un impatto ambientale significativamente inferiore rispetto al progetto in progress; un “vantaggio” al quale andrebbe poi a sommarsi la possibilità di rimuovere l’intera struttura (formata da elementi prefabbricati) al termine del suo ciclo di vita.

Un tunnel sommerso nello stretto di Messina

Destinato al transito di auto, treni ad alta velocità e biciclette, il ponte concepito da Renna (in team con Kittan Kodijat) ha una lunghezza complessiva di sei chilometri. Posizionato a una profondità di cinquanta metri (una quota, al di sotto della superficie del mare, necessaria per evitare ogni interferenza con il traffico delle imbarcazioni, di qualsiasi dimensione), è collegato a pontoni galleggianti superficiali, senza necessità di ancoraggi al fondale.

“Il fatto che il ponte sia sommerso consente una massima attraversabilità in superficie per ogni tipo di imbarcazione e un impatto visivo praticamente neutro”, osserva Renna. Va immaginato come un tunnel, su due livelli, all’interno del quale le auto e i camion transiterebbero nelle corsie laterali, lasciando quella centrale ai treni. Il livello inferiore del tunnel, caratterizzato dalla presenza di terrari con piante e alberi per “migliorare la qualità dell’attraversamento”, sarebbe riservato alle biciclette. Sebbene strutturalmente invisibile nella sua interezza, il ponte a tubo sviluppato da Renna introdurrebbe nel tratto di mare tra la Sicilia e il resto del Paese un “arcipelago” di isole artificiali.

Distanti circa 500 metri una dall’altra, le isole sarebbero singolarmente associate ai pontoni necessari alla struttura, ma nello stesso tempo agirebbero a supporto della flora e fauna locali, oltre che delle forme di vita marine. Come? Le piante e la superficie erbosa presenti sulle isole, infatti, fornirebbero un habitat adeguato per uccelli e microrganismi; nella loro porzione sommersa, assumendo l’aspetto di “colline capovolte”, contribuirebbero alla conservazione della biodiversità sottomarina. (www.artribune.com).

Vantaggi proposti dal tunnel Renna

Minore impatto ambientale: Rispetto al ponte, il tunnel avrebbe un impatto visivo minore e non interferirebbe con le rotte migratorie degli uccelli.
Maggiore sicurezza: La profondità a cui sarebbe costruito lo proteggerebbe da eventi atmosferici estremi e dal rischio sismico.
Multifunzionalità: Il tunnel sarebbe dedicato non solo al trasporto, ma anche alla mobilità ciclabile e pedonale, e includerebbe spazi verdi.

Perché questa proposta?

La proposta di Renna nasce dalla necessità di trovare una soluzione sostenibile e a basso impatto ambientale per collegare le due sponde dello Stretto di Messina.