Messina – “File di auto alla Caronte, il deserto a BluFerries; ore di attesa alla Caronte, zero a BluFerries; intasamento in viale Libertà, zero in via Vittorio Emanuele; cartellonistica promozionale per la Caronte (“corse continuative”), cartellonistica ambigua per Bluferries“.
Certamente la premessa non fa capire molto, può dare al massimo un’idea, soprattutto a chi è del posto. In sostanza, i No ponte Messinesi evidenziano la “segnaletica ambigua”, ovvero, la cartellonistica stradale che indica agli automobilisti il percorso per imbarcarsi, presente nei pressi degli imbarcaderi del porto di Messina, secondo loro confonde l’utenza su quale sia la società pubblica e quella privata, creando file interminabili soprattutto verso il piazzale Caronte&Tourist, e favorendo sotto un certo punto di vista la società.
Gli interrogativi
“Ma veramente chi di competenza non si accorge di tale assurda situazione?
Ma veramente chi predispone piani, provvedimenti, ordinanze, non si rende conto che basterebbe una cartellonistica più chiara e redistribuire i mezzi tra gli imbarchi pubblici e privati per ridurre se non annullare i disagi dei vacanzieri sullo Stretto?
E vai con la propaganda pro ponte, sulla pelle dei messinesi, dei villesi e dei vacanzieri. È il business del ponte, bellezza!”
Se lo domandano i No ponte Capo Peloro (ME) Comitato di cittadine/i che si battono contro il ponte sullo stretto.
Il Punto
Non metto in discussione quanto scritto dai No ponte, ma è pur vero che, gran parte dell’utenza che si imbarca sulle navi traghetto ha già acquistato il biglietto molto tempo prima del giorno dell’imbarco, e quindi non ha altre alternative che dirigersi verso la società di navigazione scelta. Certamente, a mio parere, resta anche il fatto che la grafica della cartellonistica stradale della società privata nel complesso ha caratteristiche migliori!
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