In Calabria, la sanità pubblica affronta l’ennesima emergenza che lascia senza parole. Questa volta è il reparto oncologico dell’Ospedale di Melito Porto Salvo a dover comunicare ai propri pazienti l’impossibilità di proseguire le cure.
Una cittadina della zona, affetta da tumore, è stata informata che non potrà ricevere il trattamento chemioterapico programmato: il motivo, drammaticamente semplice e sconvolgente, è la mancanza di farmaci.
La situazione ha generato indignazione e rabbia tra i familiari dei pazienti e l’intera comunità. “Siamo nel 2024, e ancora siamo costretti a sentire notizie del genere. Curarsi non può e non deve essere un privilegio riservato a pochi”, è il grido di protesta di molti cittadini sui social. Tra questi, in particolare, vi è chi si è rivolto direttamente al Presidente della Regione Calabria, Roberto Occhiuto, chiedendogli come reagirebbe se a trovarsi in una situazione simile fosse un suo familiare.
Una Terra Abbandonata: Pazienti Abbandonati nella Loro Battaglia
Questo episodio è solo l’ultimo di una lunga serie di disservizi e criticità che affliggono il sistema sanitario calabrese. Negli ultimi anni, nonostante le promesse e i piani di risanamento, la sanità pubblica in Calabria è stata oggetto di tagli e di una gestione spesso al limite del collasso. Mancanza di personale, attrezzature obsolete e, come in questo caso, scarsità di farmaci essenziali, sono problematiche che i cittadini affrontano quotidianamente.
Per chi combatte una malattia come il cancro, ogni giorno è una sfida; il momento delle cure è atteso e temuto al tempo stesso. Tuttavia, ricevere una chiamata in cui si comunica che “non ci sono i farmaci” significa gettare nello sconforto totale non solo i pazienti, ma anche le loro famiglie, che vedono allontanarsi la possibilità di una guarigione o di una vita migliore.
Indignazione e Appello alle Istituzioni
La comunità si è unita nel chiedere spiegazioni e azioni immediate al governo regionale e nazionale. Il Presidente Occhiuto, come rappresentante della Regione Calabria, è stato chiamato direttamente in causa, in quanto principale responsabile della gestione della sanità sul territorio. “Presidente, se fosse un suo familiare a vivere questo dramma, come si comporterebbe?” è la domanda che risuona con forza. I cittadini chiedono empatia e un’azione concreta, un intervento che ponga fine a quello che ormai appare come un disastro sistemico.
Non Solo Calabria: il Problema delle Risorse Sanitarie nel Sud Italia
Questa grave situazione riflette, in parte, un problema più ampio che coinvolge molte regioni del Sud Italia, dove la carenza di fondi e risorse si traduce in disservizi che compromettono il diritto alla salute. Eppure, in un paese come l’Italia, la sanità è un diritto garantito dalla Costituzione, e la sua accessibilità dovrebbe essere equa per tutti, a prescindere dal luogo di residenza.
Il Diritto alla Salute non Deve Essere un Privilegio
La situazione dell’Ospedale di Melito Porto Salvo dovrebbe accendere un campanello d’allarme per l’intera nazione. I pazienti oncologici non possono permettersi ritardi o interruzioni nelle cure, e il mancato accesso ai farmaci non può diventare la normalità. Davanti a casi come questo, l’indignazione è forte, ma è la vergogna che predomina: una vergogna per un sistema che sembra incapace di proteggere i suoi cittadini nel momento in cui ne hanno più bisogno.
Finché simili episodi continueranno a verificarsi, sarà difficile parlare di “sanità” in Calabria come un diritto. Al contrario, curarsi sembra sempre più un privilegio riservato a chi ha risorse economiche o la possibilità di cercare cure altrove. Per i calabresi, e per tanti cittadini del Sud, è il momento di pretendere risposte concrete e azioni immediate da parte delle istituzioni, affinché il diritto alla salute torni ad essere un diritto e non un miraggio lontano.