La tensione tra il governo e una parte della magistratura si inasprisce. Matteo Salvini, leader della Lega, ha convocato d’urgenza il Consiglio federale del partito dopo le recenti decisioni giudiziarie sul caso dei migranti in Albania e sul processo Open Arms. Il segretario leghista accusa una “parte di magistratura politicizzata” di sferrare un “attacco all’Italia e agli italiani”, e annuncia una mobilitazione a livello nazionale.
Nei prossimi giorni, la Lega presenterà mozioni in tutti i comuni italiani per ribadire la necessità di difendere i confini nazionali. Inoltre, il partito organizzerà gazebo in tutte le città italiane il 14 e 15 dicembre, in vista della sentenza del processo Open Arms prevista per il 20 dicembre a Palermo.
“Chi impedisce di difendere i confini mette in pericolo il Paese”, ha dichiarato Salvini. Con queste parole, il leader leghista rilancia la sua linea dura sull’immigrazione, già al centro del dibattito politico italiano da diversi anni.
Un clima di scontro
Le dichiarazioni di Salvini e la mobilitazione della Lega innescano un nuovo capitolo nella battaglia tra il governo e una parte della magistratura. Le recenti decisioni giudiziarie, infatti, hanno suscitato forti reazioni nell’esecutivo, che accusa i magistrati di eccedere i propri poteri e di interferire nell’azione politica.
La decisione del Tribunale di Roma di non convalidare il trattenimento dei migranti nel centro di permanenza per il rimpatrio di Gjader in Albania, e il processo Open Arms, che vede imputati alcuni esponenti delle forze dell’ordine e della Guardia Costiera, sono solo gli ultimi esempi di un clima di scontro che si è acuito negli ultimi mesi.