Search
Close this search box.
Categorie
Report Villa San Giovanni

Report – La costa di Cannitello rischia di essere “divorata” dal mare

Oggi il fenomeno dell’erosione rischia di far scomparire la spiaggia del borgo di Cannitello, tra le piu’ belle della costa Viola. L’erosione prosegue incessantemente verso sud, da Porticello verso Villa San Giovanni, e dagli ultimi anni sta interessando anche la zona antistante il lungomare Fata Morgana. Le cause sono diverse: le correnti mutano per effetto dei cambiamenti climatici e dell’innalzamento del livello dell’acqua, ma è soprattutto l’uomo causa dei suoi mali. La costruzione di moli muta il flusso delle correnti. Il ripascimento è diventato un business milionario che ingrassa le ditte che operano in emergenza senza ottenere i risultati sperati.

La spiaggia di Cannitello, fino a Porticello, le spiagge più importanti, ricadenti sia nell’area SIC, ZPS, sono in lenta e inarrestabile erosione e non solo in alcune porzioni limitate, sia per l’insufficiente alimentazione che per l’esposizione ai marosi. Precisamente il litorale prospiciente l’abitato del borgo di Cannitello di Villa S. Giovanni dal tratto che parte dal torrente Zagarella oltrepassando il torrente Piria sino alle prime abitazioni del borgo di Porticello è interessato da diversi anni da un preoccupante fenomeno di erosione per l’azione del mare.  Ad oggi, lungo il litorale tra Cannitello e Porticello fino a S. Trada, zone maggiormente soggette a forte erosione, sono presenti opere a difesa della costa. In tale porzione di litorale necessita di un completamento degli interventi di riqualificazione e protezione del litorale, ma non si sa nulla a riguardo sino ad oggi, e nè per gli anni futuri, ma solo soluzioni tampone con qualche masso riposto davanti le abitazioni. La difesa del litorale doveva esser assicurata da lavori di costruzione di scogliere radenti, onde tamponare i pericoli provocati dalla forza dinamica dei marosi. 

La tipologia degli interventi doveva prevedere un sistema di difesa integrato, in modo da distribuire su una fascia costiera più ampia l’azione di attenuazione ondosa e di protezione morfologica ed assicurare, contemporaneamente insieme ad una maggiore flessibilità e durabilità, anche il soddisfacimento dei requisiti paesaggistici, ricreazionali ed ecologici: ripascimento e pennelli isolati. Il ripascimento è del tipo stratificato in modo che durante le calme il materiale più fine costituisca la copertura della spiaggia emersa assicurandone la fruibilità per le attività balneari e turistiche, mentre durante le fasi di crescita delle mareggiate la parte più fine della spiaggia venendo portata verso il largo favorisca il frangimento delle onde lasciando esposta la parte a granulometria maggiore. Quest’ultima, sotto l’azione dei moti ondosi si dispone con ripidità maggiore di quella assunta dalla spiaggia in condizioni di calma. Nella successiva fase di calo della mareggiata il materiale fine viene riportato dalle onde sulla spiaggia emersa e ricreando lo strato di copertura. Ma cosi’ non è stato. Inoltre, studi di bacino, mai iniziati, per il ripristino degli apporti solidi fluviali dei principali torrenti che alimentano le spiagge nel territorio comunale, strategici per la salute delle stesse spiagge.

“Tutto comincia con i lavori di realizzazione della barriera soffolta di Porticello, nell’anno 2011, costruita una prima volta, distrutta dai marosi, la barriera aveva dimostrato di essere quasi del tutto inutile. Nuovi lavori, e naturalmente nuovi costi per ripristinarla e farla piu’ alta, e questa volta l’intervento protettivo sembra funzionare. L’iter burocratico cessato e poi ripreso nel 2012 a seguito della determinazione del Tar risolvendo un ricorso pendente e aggiudicandone i lavori. La Provincia aveva avviato immediatamente l’iter affinché si poteva giungere in tempi brevissimi alla stipula del contratto con l’impresa aggiudicataria, realizzando così l’intervento, pari a 1,7 milioni di euro, volto a proteggere il litorale con il completamento della barriera soffolta “già esistente”.
Contemporaneamente, in relazione al ripascimento dello stesso tratto, ottenute le autorizzazioni dall’Anas e dalla Soprintendenza per i Beni Archeologici,  il dirigente Mezzatesta aveva espresso assenso al conferimento dei materiali da scavo provenienti dal 6° Macrolotto autostradale.
Senza alcun costo per la Provincia, il materiale proveniente dagli scavi, già verificato in termini di compatibilità, veniva depositato sul tratto Punta Pezzo-Santa Trada aumentando così la battigia, proteggendo il litorale, le abitazioni, le infrastrutture.
Grazie alla giusta sinergia tra l’Amministrazione provinciale e il Comune guidato dal sindaco pro tempore Rocco La Valle (2010-2015). Gia’ nei primi mesi del 2015 i primi crolli, il mare provocava l’inclinazione, il distacco e lo sbriciolamento dei muri di cinta delle villette esposte. Alcune abitazioni restano protette, ma per  quelle lasciate fuori comincia invece l’incubo perchè in realtà i problemi si spostano inesorabilmete verso sud.”

 

Per concludere, reputo necessario sottolineare un passo importante per la nostra citta’, con il collaudo tecnico-amministrativo, depositato il 31 gennaio, si è messa la parola fine ad un lungo iter necessario per consegnare alla città il molo di sottoflutto. Ma reputo altamente importante voltare lo sguardo verso nord, dalla parte opposta, dove il turismo doveva esser la maggior risorsa e invece lo scenario è ben diverso, e mi auspico che questa Amministrazione intervenga al piu’ presto per trovare con le forze locali una soluzione definitiva che sino ad oggi è stata tamponata con soluzioni all’arrembaggio con costi esosi e dai risultati devastanti.

                                                                           

 

Allegati
Regione Calabria, Autorità di Bacino Regionale – Master Plan Erosione Costiera – Area 12