Le recenti voci diffuse sui media che hanno descritto Report come una redazione fuori controllo o che rifiuterebbe verifiche interne sono state smentite con fermezza. Tali insinuazioni non solo risultano prive di fondamento, ma rappresentano un attacco diretto all’immagine della Rai, al direttore dell’Approfondimento Paolo Corsini e a tutti i professionisti che lavorano nella squadra di Report con dedizione e sacrificio.
Il responsabile della trasmissione, rispondendo alle critiche, ha ribadito il principio cardine che guida il lavoro del programma: “Come da tradizione trentennale, tutte le inchieste di Report vengono condotte dagli autori in piena autonomia, nel rigoroso rispetto del lavoro giornalistico e delle norme che regolano la nostra professione”.
Il suo ruolo, ha spiegato, non è mai stato quello di interferire nel lavoro giornalistico, ma di garantire l’indipendenza delle inchieste, verificare l’attendibilità delle notizie e tutelare la riservatezza, considerando la delicatezza dei temi trattati.
Particolarmente duro è stato il commento sull’intervista pubblicata da un quotidiano, in cui un presunto “direttore Rai” anonimo ha sostenuto che sia normale l’intervento di soggetti esterni alla redazione per influenzare contenuti, scalette, gestione del budget o della squadra. “Queste affermazioni sono assolutamente ridicole e offensive,” ha dichiarato il responsabile di Report.
Ha poi sottolineato come sia presente un nucleo giornalistico operativo, riconosciuto dalla Rai e tutelato dalla giurisprudenza, che lavora nel rispetto dell’autonomia professionale e delle specificità del giornalismo d’inchiesta. Questo approccio, ha ricordato, è stato recentemente valorizzato e garantito dall’ultimo contratto di servizio sottoscritto tra la Rai e il Governo.
“L’indipendenza di Report non è mai stata in discussione,” ha concluso il responsabile. “Siamo orgogliosi di portare avanti un lavoro che si basa sulla verità e sul rispetto delle regole, contribuendo con serietà al diritto all’informazione dei cittadini.”