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Regione Calabria, Oncologia: tra “Collasso e Indifferenza”. Il grido d’allarme del Dott. Oriente

Il Dottore protesta contro la decisione della Regione Calabria per il blocco della prescrizione di farmaci antitumorali costosi

Calabria – Il Dott. Salvatore Oriente, un’eminente figura della medicina calabrese con oltre quattro decadi di esperienza, ha lanciato un appello disperato sulla drammatica situazione della sanità nella sua regione, la Calabria.

Dopo aver deciso di dedicarsi all’oncologia presso l’Ospedale di Melito Porto Salvo (RC), il medico è stato testimone diretto del progressivo smantellamento delle strutture sanitarie pubbliche e, ora, di una nuova e agghiacciante misura che colpisce i malati oncologici.

Con una delibera regionale, la prescrizione di farmaci antitumorali costosi è stata vietata e l’uso di quelli già in corso è stato bloccato. Questa decisione, motivata dalla necessità di contenere il deficit sanitario accumulato negli anni, è stata definita come se fosse un passaggio da “interruzione di pubblico servizio” a “omicidio pubblico”.

La denuncia del medico calabrese getta una luce impietosa sulla condizione della sanità in Calabria, una regione già da tempo commissariata a causa delle gravi carenze del sistema. Le parole del Dott. Oriente riecheggiano quelle di tanti altri operatori sanitari e cittadini che da anni denunciano il progressivo degrado di un servizio essenziale come quello sanitario.

Un diritto alla salute negato

La decisione di bloccare la somministrazione di farmaci salvavita ai malati oncologici rappresenta una grave violazione del diritto alla salute, un diritto fondamentale sancito dalla Costituzione. È inaccettabile che, in un Paese civile, si assista a una tale indifferenza nei confronti delle persone più fragili, quelle che combattono ogni giorno una battaglia contro una malattia terribile.

Le responsabilità politiche

La responsabilità di questa situazione grava in primo luogo sulle istituzioni regionali, che hanno il dovere di garantire l’accesso alle cure a tutti i cittadini. La scelta di tagliare sui farmaci oncologici, invece di cercare soluzioni alternative per risanare il bilancio sanitario, è una scelta politica grave e inaccettabile.

Il Richiamo del Dottore 

L’appello del Dott. Oriente deve essere un monito per tutti. È necessario che la società civile si mobiliti per chiedere con forza che venga garantito il diritto alla salute a tutti i cittadini, senza distinzioni. È necessario che i politici si assumano le proprie responsabilità e agiscano con urgenza per invertire questa drammatica tendenza.