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Area Metropolitana di Reggio Calabria News

Qualità della Vita 2024: Bergamo sul podio, Reggio Calabria ultima in classifica

La 35ª edizione dell’indagine del Sole 24 Ore premia Bergamo, mentre tutte le province del Sud occupano gli ultimi posti. Scendono le grandi città: Milano, Firenze e Roma in forte calo

La provincia di Bergamo si aggiudica per la prima volta il primo posto nella classifica della Qualità della Vita del Sole 24 Ore, che dal 1990 analizza il benessere nei territori italiani. Dopo anni di posizioni di rincalzo, la provincia orobica ha scalato i vertici grazie a miglioramenti significativi in settori come ambiente, servizi e affari, consolidando la vittoria già ottenuta nell’Indice di Sportività 2024. Trento e Bolzano completano il podio, mantenendo la loro tradizione di eccellenza.

Reggio Calabria, invece, si piazza all’ultimo posto, evidenziando le difficoltà croniche che affliggono le province del Mezzogiorno: le ultime 25 posizioni della classifica sono tutte occupate da aree del Sud Italia, con Napoli penultima. Bari emerge come una rara eccezione, guadagnando quattro posizioni e raggiungendo il 65° posto.

Grandi città in difficoltà: Milano, Firenze e Roma crollano

La classifica del 2024 fotografa un fenomeno evidente: le grandi città italiane stanno affrontando nuove fragilità. Milano perde quattro posizioni e scivola al 12° posto, mentre Firenze, protagonista in passato, crolla dal top 10 al 36° posto, segnando un drammatico -30. Roma precipita al 59° posto (-24), preceduta di poco da Torino, che si ferma al 58° posto.

L’unica grande città in top 10 è Bologna, che pur calando di sette posizioni rispetto al 2023, resta al nono posto. La top 10 è dominata da medie province come Monza e Brianza (4° posto), Cremona, Udine (vincitrice del 2023), Verona, Vicenza e Ascoli Piceno.

Le province eccellenti: i vincitori nelle categorie tematiche

L’indagine si basa su 90 indicatori suddivisi in sei macro-categorie: ricchezza e consumi, affari e lavoro, ambiente e servizi, demografia, salute e società, giustizia e sicurezza, cultura e tempo libero. Alcuni risultati di categoria spiccano per le loro performance:

  • Ricchezza e consumi: Biella è la migliore, beneficiando di un’economia solida e un costo della vita sostenibile.
  • Affari e lavoro: Milano mantiene la leadership, grazie a un ecosistema economico e lavorativo competitivo.
  • Ambiente e servizi: Brescia conquista il primo posto per infrastrutture e sostenibilità.
  • Demografia, salute e società: Bolzano eccelle per qualità della vita sociale e salute.
  • Giustizia e sicurezza: Ascoli Piceno guida per sicurezza e minore incidenza di reati.
  • Cultura e tempo libero: Trieste domina per l’offerta culturale e le attività ricreative.

Indicatori nuovi e tendenze emergenti

Quest’anno, l’indagine ha introdotto 27 nuovi indicatori per riflettere fenomeni di attualità, tra cui:

  • Mensilità necessarie per acquistare casa, che penalizzano le città metropolitane come Milano.
  • Disuguaglianza del reddito, che contribuisce al crollo di alcune aree urbane.
  • Rischio di frane e alluvioni, particolarmente rilevante per province fragili dal punto di vista ambientale.

Altri indicatori consolidati, come i depositi bancari, la raccolta differenziata e il numero di librerie, continuano a fornire una base stabile per misurare il benessere.

Qualità della vita delle donne: Firenze primeggia

Un focus specifico va alla Qualità della Vita delle Donne, introdotto per il quarto anno consecutivo. Questo indice, basato su 12 parametri come tasso di occupazione femminile, imprese guidate da donne e rappresentanza nei governi locali, premia Firenze come provincia leader per il benessere delle donne, malgrado il calo complessivo nella classifica generale.

Nord e Sud: un’Italia sempre più divisa

L’indagine del 2024 conferma le disuguaglianze territoriali. Mentre le province del Nord-Est dominano la classifica generale, il Sud fatica a tenere il passo, con carenze evidenti in infrastrutture, occupazione e servizi. Tuttavia, alcuni segnali positivi, come il recupero del Pil pro capite in alcune aree meridionali, indicano un possibile inizio di riscatto.

L’indagine rappresenta uno strumento prezioso per comprendere le dinamiche del benessere in Italia e stimolare politiche mirate a ridurre il divario tra Nord e Sud.