La dichiarazione del WWF Italia che attacca la realizzazione del “Ponte sullo Stretto” e la risposta dell’AD di Stretto di Messina, Pietro Ciucci, che sostiene la fattibilità dell’opera da decenni, ha infuocato il dibattito su uno dei progetti infrastrutturali più controversi in Italia.
L’organizzazione ambientalista WWF esprime preoccupazioni riguardo non solo all’impatto ecologico del ponte, sottolineando rischi per la biodiversità marina, l’alterazione degli ecosistemi, ma anche sulla nascita di cantieri a pari passo delle fasi costruttive. Appunto, è stato eliminato il progetto definitivo; probabilmente la Stretto di Messina si aspetta uno stop alla costruzione del Ponte, visto le innumerevoli difficoltà a stilare un vero progetto definitivo.
Ciucci, l’AD di Stretto di Messina, controbatte all’Organizzazione e ribadisce la maturità tecnica del progetto, sostenendo che le tecnologie attuali renderebbero l’opera più efficiente ed economicamente sostenibile rispetto al passato.
Ma il centro delle controversie si è spostato a Montecitorio. Infatti, la Camera, si appresta a votare la conversione del decreto-legge n. 89 che prevede l’approvazione e la possibilità di cantierizzazione «anche per fasi costruttive» del Ponte. «Il WWF Italia – riporta la nota inviata a tutti i deputati – ha già documentato come per stessa ammissione dei progettisti mancano una serie di test fondamentali per il progetto esecutivo in assenza dei quali non si può avere certezza sulla completa realizzabilità dell’opera. E la Commissione “Via” ha sottolineato la mancanza di approfondimenti essenziali relativamente al rischio sismico e a quello idrogeologico, chiedendo una serie di integrazioni al progetto presentato che peraltro coincidono esattamente con le richieste già formulate nel 2013 dall’allora Commissione “Via”.
Scontro tra sviluppo e ambiente
Questa controversia evidenzia il classico conflitto tra la necessità di sviluppare le infrastrutture per favorire la crescita economica e la tutela dell’ambiente e il rispetto delle norme attuali. La questione del Ponte sullo Stretto ha sempre avuto una forte connotazione politica, con schieramenti pro e contro l’opera. Le dichiarazioni recenti potrebbero riaccendere il dibattito in Parlamento e nelle istituzioni locali.
Possibili sviluppi futuri
Nuove proteste e manifestazioni: È probabile che l’annuncio sul cambiamento del Modus operandi dei lavori sul ponte provochi nuove reazioni da parte delle associazioni ambientaliste e della popolazione locale.
La controversia, inoltre, potrebbe portare a un dibattito più ampio sulla sostenibilità ambientale dei grandi progetti infrastrutturali e sulla necessità di trovare soluzioni che coniughino sviluppo economico e tutela dell’ambiente. Anche se il progetto è ritenuto tecnicamente fattibile, potrebbero emergere nuove criticità o ostacoli burocratici che ne ritarderebbero o fermerebbero definitivamente la realizzazione.