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Ponte sullo Stretto: Via libera all’impatto ambientale, ma con integrazioni

Approvazione della Commissione Tecnica di Valutazione dell’Impatto Ambientale: il progetto passa con prescrizioni e integrazioni. Salvini: “Guardiamo al futuro”, ma sindacati e ambientalisti restano critici

La Commissione Tecnica di Valutazione dell’Impatto Ambientale ha espresso un parere positivo sulla compatibilità ambientale del progetto per la costruzione del Ponte sullo Stretto di Messina, un’opera infrastrutturale destinata a collegare Calabria e Sicilia.

L’ok, arrivato dal ministero dell’Ambiente, non è però incondizionato: numerose prescrizioni sono state imposte e riguardano aspetti sia naturali sia tecnici e logistici.

Le integrazioni richieste includono tutele per l’ambiente naturale, terrestre e marino, ma si estendono anche alla progettazione delle opere a terra, alla gestione dei materiali, all’approvvigionamento delle risorse, al contenimento di rumore e vibrazioni. Le condizioni, si precisa, dovranno essere rispettate nella fase di presentazione del progetto esecutivo, così da garantire che l’impatto ambientale dell’opera resti sotto controllo.

“L’Italia può guardare al futuro,” ha commentato soddisfatto il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Matteo Salvini, che aveva anticipato il parere positivo sulla Valutazione di Impatto Ambientale (VIA). “Non è il ponte di Salvini, è un’opera per cambiare prospettiva.” Salvini, prima della pronuncia, non ha mancato di ironizzare sui contrari all’opera, sottolineando come molti paesi abbiano realizzato ponti simili senza l’eccessiva opposizione che sembra esserci in Italia: “Vediamo se pesciolini, alghe e uccellini permettono all’Italia di fare quello che fanno tutti.”

Nonostante il parere positivo della VIA, l’annuncio non ha spento le polemiche. Negli ultimi giorni si è diffusa la notizia del mancato via libera dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (Ingv) in relazione al rischio sismico dell’area, e la discussione si è ulteriormente accesa quando Angelo Bonelli, leader di Alleanza Verdi e Sinistra (Avs), ha accusato il ministro dell’Ambiente Gilberto Pichetto Fratin di aver effettuato un “blitz vergognoso” all’interno della Commissione di Valutazione, nominando 12 nuovi membri, “quasi tutti politici” e, secondo Bonelli, “in quota Fratelli d’Italia”.

Anche la Cgil ha espresso forti dubbi sul progetto. Il segretario confederale Pino Gesmundo ha sottolineato la necessità di evitare errori del passato e di non autorizzare un’opera “priva delle certificazioni necessarie”. Gesmundo ha chiesto l’intervento della presidente del Consiglio Giorgia Meloni per chiarire la posizione del governo, facendo riferimento al divieto di costruzione sulle faglie sismiche previsto da una circolare della Protezione civile. “Le osservazioni dell’Ingv sono un campanello d’allarme su un possibile procedimento irregolare,” ha aggiunto.

In risposta alle preoccupazioni sindacali, il senatore della Lega Nino Germanà ha criticato la posizione della Cgil, sostenendo che il sindacato “conosce poco l’iter di questi progetti”.

Anche Legambiente ha espresso perplessità. Stefano Ciafani, presidente dell’associazione, ha ricordato che si tratta di un progetto “ancora sostanzialmente inesistente” e che potrebbe mobilitare circa 13 miliardi di euro, una cifra già prevista nella legge di bilancio. “Questi fondi,” ha detto Ciafani, “potrebbero essere più utilmente impiegati per aprire altri cantieri e per opere di maggiore urgenza.”

In un contesto di forti contrasti politici e sociali, il Ponte sullo Stretto continua a dividere l’opinione pubblica e a sollevare domande sugli effettivi benefici dell’opera. La fase esecutiva del progetto sarà determinante per il futuro del ponte e per la sua effettiva realizzazione.