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Ponte sullo Stretto verso il Cipess. Il parere resta ancora sconosciuto e l’altezza corretta un’incognita

La Commissione Via-Vas approva il parere con 60 prescrizioni. Tra i punti critici, probabilmente l’altezza della campata. Intanto, il Cipess accelera l’iter verso la fase esecutiva

Il progetto del Ponte sullo Stretto di Messina continua a fare passi avanti, seppur tra controversie e nuovi vincoli tecnici. La Commissione Via-Vas ha dato il via libera con un parere unanime, corredato da circa 60 prescrizioni obbligatorie per garantire il rispetto delle condizioni ambientali e di sicurezza.

Tra le indicazioni emergono dettagli cruciali sulla progettazione, inclusa l’altezza del ponte, che presenta criticità già evidenziate da esperti.

Le indicazioni della Commissione Via-Vas

Il parere, descritto come “blindato” e in attesa di approvazione da parte del Ministero delle Infrastrutture e del Cipess, stabilisce condizioni da rispettare nella fase esecutiva. Le prescrizioni toccano vari ambiti: ambiente naturale e marino, cantierizzazione, gestione dei materiali, rumore e vibrazioni. In particolare, la “luce” del ponte — cioè l’altezza della campata sospesa tra i piloni — è al centro dell’attenzione. Con un franco navigabile di 50 metri ai lati e 65 metri al centro, sorgono interrogativi sulla sicurezza in situazioni di emergenza, come nel caso di navi in avaria che potrebbero deviare e colpire il ponte.

Accelerazione verso il Cipess

Superato il passaggio in Commissione, il focus ora si sposta sul Cipess (Comitato Interministeriale per la Programmazione Economica e lo Sviluppo Sostenibile), il cui disco verde rappresenta l’ultimo tassello per l’approvazione definitiva. Secondo Alessandro Morelli, sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, sono già in corso incontri tra il Dipartimento per la Programmazione Economica e i tecnici della Società Stretto di Messina per rispettare il cronoprogramma. La decisione del Cipess è attesa entro dicembre.

Una volta ottenuto l’ok definitivo, si aprirà la fase realizzativa, che comprende:

  • Stesura della progettazione esecutiva.
  • Preparazione delle opere anticipate, come bonifiche, indagini archeologiche e predisposizione dei campi base.
  • Avvio graduale della fase espropriativa.
    I cantieri principali per il ponte e le infrastrutture connesse dovrebbero partire nella seconda metà del 2025.

Il dibattito politico e le opposizioni

Mentre la maggioranza celebra l’avanzamento del progetto come un passo storico, l’opposizione e i comitati contrari mantengono una linea dura.

Tra entusiasmi e critiche, il Ponte sullo Stretto resta una delle infrastrutture più discusse in Italia. Se il Cipess darà il via libera, l’inizio dei lavori segnerebbe un punto di svolta per un progetto che da decenni divide opinione pubblica e politica. Tuttavia, l’attuazione dovrà rispondere non solo alle sfide tecniche, ma anche alle polemiche che continuano a infiammare il dibattito nazionale.