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Ponte sullo Stretto: “Si sospende l’accelerazione Salviniana”. L’appunto del PD di Villa San Giovanni

La Società Stretto di Messina ha fatto qualcosa di sorprendente, dopo tanta sicumera dimostrata.
Sospende l’accelerazione Salviniana, blocca l’iter diretto alla cantierizzazione dell’opera “Ponte sullo stretto”, mette in discussione il c.d. progetto “definitivo”.
Decisione tattica? Evidentemente non si poteva forzare più oltre.

I rilievi presentati da tanti Enti, associazioni, cittadini, partiti (sono pubblici anche quelli dei Dem villesi) – tutti finiti ad arricchire l’istruttoria negativa (con rilievi e prescrizioni) della Commissione Via/Vas del Ministero dell’Ambiente – hanno portato a questa “auto censura” che sembra difficilmente superabile. A settembre 2024, infatti, non servirà formalizzare qualche punto, aggiornare uno o due elaborati, precisare i contenuti.

Si tratta di riscrivere interamente un progetto addirittura in molte parti illegibile, sostanzialmente carente, privo – tra l’ altro – di una seria analisi costi/benefici.
Non si dibatte, infatti, solo di questioni “ambientali” (e queste sono essenziali !!) ma sono molteplici le domande rimaste senza risposta, ne facciamo solo qualcuna:
*Quali materiali verranno usati?
*Esistono i macchinari per produrre e testare i manufatti necessari?
*Che altezza avrà il Ponte?
*Ci passano le grandi navi sotto?
*Il treno deraglierà con le oscillazioni previste?
*Ci sarà poi davvero un treno sul Ponte?
*Quali sono gli studi aggiornati sugli eventi naturali catastrofici?
*Come e’ stato affrontato il tema della “sicurezza” del cantiere: lavoristica, prevenzionistica?
*Quanti giorni starà chiuso per il vento forte?
*Sarà conveniente per i pendolari?
*Unirà o isolerà le comunità dello Stretto? *Villa sopporterà questo aggravio di inquinamento da cantiere pluridecennale?
*I lavoratori occupati compenseranno i posti di lavoro perduti nel turismo, nell’economia del mare?
*Come si terranno a freno gli appetiti criminali?
*Si riuscirà ad evitare che i soldi degli espropri finiscano alle cosche?
*E i territori dei tanti comuni siciliani e calabresi trasformati in cave e discariche, hanno il diritto di essere coinvolti?
*Perché non sono stati interessati – con iniziative informative – tutti i cittadini delle diverse comunità locali che, a diverso titolo, patiranno la costruzione del Ponte?
*Perché e’ stato abolito per legge il “dibattito pubblico”?
*Perché e’ stato deciso di spendere nove milioni di euro per campagne di informazione/propaganda per il SI? *Perché si sta cercando di stipulare con i Sindaci, nelle realtà oggetto di “esproprio”, accordi di natura politica per tacitare il dissenso?

In queste ore è il Sindaco di Catanzaro, Nicola Fiorita, a sollevare importanti questioni in ordine alla tenuta del Porto di Gioia Tauro, al diritto dei calabresi di esprimersi di fronte a cotanto scempio, annunciando la sua presenza al corteo del prossimo 18 maggio a Villa; ed e’ giusto e doveroso che gli amministratori attenti e in buona fede continuino a tenere alta l’attenzione che rischia di scemare con questa autosospensione furba. Non basta attendere gli eventi – nascosti e guardinghi – per dire, a seconda dei diversi scenari, di fronte agli stop e alle ripartenze: “lo sapevamo che era tutto un bluff” o, al contrario, “siamo aperti ad un nuovo compromesso”.

La Storia giudicherà queste posizioni ambigue e, molto prima, le giudicheranno gli elettori.
Cosa dovrebbero trovarsi di fronte Salvini e Ciucci dopo le scadenze di settembre?
Dopo la riproposizione raffazzonata del solito progetto “rivisitato”?
I deliberati dei consigli comunali calabresi e siciliani, la formalizzazione istituzionale del “principio di precauzione”, l’impegno a sospendere ogni atto propedeutico alla cantierizzazione, l’invio degli atti consiliari ai gruppi parlamentari, al Governo, al Presidente della Repubblica.
Sarà un autunno caldo?
Noi lo speriamo … un autunno ricco di partecipazione democratica e nonviolenta contro l’aggressione in atto sullo Stretto.
Intanto i cittadini, i movimenti, i partiti democratici, i sindacati progressisti, continuano il lavoro organizzativo, sollecitano la definitiva presa di coscienza:
tutti in corteo, quindi, a Villa, giorno 18 Maggio per dire tanti SI allo sviluppo vero e sostenibile del Sud.
Lo affermano in una nota il Segretario PD Enzo Musolino e il Direttivo del Circolo di Villa San Giovanni: Lina Vilardi, Domenico Tedesco, Domenico De Marco ed Enzo Bulsei.