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Ponte sullo Stretto: “I cavi NON tengono per un Ponte ad una campata”, rimarca l’Ing. Risitano

L’Ing. Antonino Risitano, esperto e docente universitario, riguardo all’incapacità dei cavi di sostenere il “Ponte sullo Stretto di Messina” ad una campata, ha sollevato importanti criticità tecniche sul progetto ponte, che non è fattibile scientificamente.

La Fatica del ponte

La Fatica è il nome dato alla rottura in risposta a carichi ciclici. E proprio su questo si sofferma Risitano, perchè, in parole semplici, la struttura del ponte, in questo caso ad una campata (mai costrutita al mondo), è una struttura dinamica e non statica come un ponte a più campate. Si può arrivare ad rottura anche per sforzi molto inferiori a quelli di rottura statica, quando lo stato di sforzo è variabile ciclicamente nel tempo. La fatica è il punto più importante di questo sistema, secondo l’ingegnere messinese.

Le preoccupazioni dell’Ing. Risitano

  • Mancanza di test adeguati: La tecnologia attuale non dispone di macchinari in grado di testare cavi di tali dimensioni (3300 metri) sottoponendoli alle sollecitazioni estreme che subirebbero nel ponte.
  • Sicurezza in questione: Senza prove definitive sulla resistenza dei cavi, la loro integrità in caso di condizioni meteorologiche avverse (come forti venti o mareggiate) non può essere garantita, mettendo a rischio la sicurezza del ponte e degli utenti.
  • Sollevamento enorme sui cavi, il cui comportamento sotto tale stress è ancora da chiarire e da definire.

Mancanza di manutenzione

Secondo l’Ing. Risitano i cavi devono durare 200 anni, quindi, non può essere disposta una manutenzione, se non una semplice rifrescata con della vernice. Infatti, la salsedine accelera l’invecchiamento dei cavi portanti del ponte;
che durata avranno i cavi nel tempo? Questa è una domanda che non si pone solo Risitano.

L’impalcato del ponte sullo stretto ad una campata é sospeso da quattro cavi d’acciaio del diametro di 1,24 metri e della lunghezza di 5.300 metri, diverrebbe simile ad un’altalena visto che non è una struttura statica (essendo un ponte ad una campata), e oscillerebbe troppo, aveva specificato Risitano.

Le implicazioni

Le osservazioni dell’Ing. Risitano pongono dubbi significativi sulla fattibilità e sulla sicurezza del progetto del ponte sullo Stretto, alimentando il dibattito pubblico sull’opportunità di questa infrastruttura.

Oltre alle preoccupazioni dell’Ing. Risitano, altre questioni sollevate da esperti includono:

  • Elevati costi: Il progetto è stimato in decine di miliardi di euro, con costi di manutenzione a lungo termine altrettanto onerosi.
  • Impatto ambientale: La costruzione del ponte potrebbe danneggiare l’ecosistema marino dello Stretto, un’area ricca di biodiversità.
  • Alternative di mobilità: Investire in traghetti più efficienti e moderni potrebbe essere un’alternativa più sostenibile ed economica per collegare Calabria e Sicilia.

Conclusione:

Le affermazioni dell’Ing. Risitano sui cavi del ponte sullo Stretto pongono seri dubbi sulla fattibilità e sulla sicurezza del progetto, rafforzando le voci critiche contro l’opera. La decisione sul futuro del ponte rimane aperta e richiede un’attenta valutazione di tutti i fattori in gioco, considerando le preoccupazioni di esperti come l’Ing. Risitano e le diverse alternative di mobilità necessarie per il mezzogiorno d’Italia!

Per ulteriori approfondimenti su questo argomento guarda il VIDEO di Legambiente dei Peloritani: incontro del 20 Giugno 2024 Salone degli Specchi Messina – “Il progetto del Ponte sullo Stretto di Messina è definitivo?” – Ing. Antonino Risitano.