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Ponte sullo Stretto: Dopo Report, il PD di Villa denuncia l’esclusione dell’INGV e i rischi per la sicurezza

Il Ministro dell’Ambiente conferma in Parlamento l’assenza di un coinvolgimento ufficiale dell’INGV. Musolino (PD Villa San Giovanni): “Si gioca sulla pelle dei cittadini e sul rischio sismico”

In seguito alla dichiarazione rilasciata dal Ministro dell’Ambiente nei giorni scorsi in Parlamento, emergono nuove e preoccupanti conferme sulla gestione del progetto del Ponte sullo Stretto di Messina. A sollevare critiche è il Segretario cittadino del Circolo PD “Tonino Giordano” di Villa San Giovanni, Enzo Musolino, che in un comunicato stampa denuncia l’assenza di un coinvolgimento formale dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV), l’unico ente con competenza statale sul rischio sismico.

“Non c’è stato alcun coinvolgimento ufficiale dell’INGV – afferma Musolino – Webuild ha gestito in autonomia gli aspetti sismici del progetto, e questo è stato accettato senza obiezioni dal Governo e dalla Stretto di Messina S.p.A. Non si è ritenuto necessario affidarsi agli unici esperti in grado di produrre uno studio scientifico e completo sul rischio sismico. Un lavoro che avrebbe richiesto analisi accurate, prelievi e simulazioni sull’intero territorio coinvolto, ma che, incredibilmente, è stato rimandato alle fasi successive del progetto”.

Musolino sottolinea come questi rinvii sistematici non siano una novità: “Anche i rischi per la salute pubblica non sono stati adeguatamente considerati. Nell’aggiornamento al progetto definitivo, è stato chiarito che si affronteranno queste questioni ‘a cose fatte’, cioè dopo che saranno già avviati i cantieri e spesi miliardi in opere preliminari. Un atteggiamento che mette in secondo piano la sicurezza dei cittadini di Villa San Giovanni e Torre Faro”.

La critica del Segretario PD si concentra anche sul ruolo della Commissione Via Vas, che ha espresso parere positivo sul progetto: “Un’approvazione basata su promesse e rinvii. È chiaro ormai che il dibattito non è tecnico: non c’è un reale confronto sulla fattibilità del progetto perché i limiti sono noti a tutti. Quello che interessa davvero è far partire le opere preliminari, come strade, ferrovie, gallerie, e mettere in moto il meccanismo dei contratti e degli appalti”.

Musolino accusa il Governo di portare avanti un disegno politico che ignora le priorità tecniche e di sicurezza: “Si cerca di dare l’avvio ai cantieri per sventolare una bandierina politica. Il Ministro Salvini non vede l’ora di rivendicare la partenza dei lavori per alimentare il consenso, mentre la Premier Meloni osserva silenziosamente”.

Infine, il Segretario PD conclude con un monito: “Rimandare studi sismici cruciali a dopo l’inizio dei lavori è un rischio gravissimo. Si parla di miliardi investiti su un progetto senza garanzie di sicurezza, con il solo scopo di avviare la macchina dei finanziamenti. Quando arriveremo a costruire i piloni, forse si penserà alla faglia sismica attiva. Per ora, ci si accontenta di scongiuri e faccia tosta”.

Un grido d’allarme, quello di Enzo Musolino, che richiama l’attenzione sulla necessità di un approccio serio e responsabile, dove sicurezza e salute pubblica siano priorità, e non sacrificabili a vantaggio di obiettivi politici ed economici a breve termine.