Il Decreto per la realizzazione del Ponte sullo Stretto di Messina, entrato in vigore il primo Aprile, sottoscritto dal Capo dello Stato Sergio Mattarella, è stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n.77 del 31 Marzo.
Il Decreto del Capo dello Stato, è stato emanato, si legge nel documento, considerando la straordinaria necessità ed urgenza di pervenire in tempi rapidi alla realizzazione del collegamento stabile, viario e ferroviario, tra la Sicilia e la Calabria, denominato «Ponte sullo Stretto di Messina», al fine di contribuire alla programmazione europea dei corridoi plurimodali, integrando la rete europea dei trasporti e della logistica e promuovendo gli obiettivi di coesione e sviluppo a favorire la crescita e lo sviluppo e a dare impulso al sistema produttivo del Paese, mediante l’adozione di misure volte a stabilire un percorso accelerato per la realizzazione dell’intervento infrastrutturale sullo Stretto di Messina, ritenuto prioritario e di rilevanza strategica.
Attivazione Società “Stretto di Messina”
Ritenuta l’urgente necessità di riattivare la Società «Stretto di Messina» e risolvere il contenzioso pendente, statuendo, da un lato, la definizione stragiudiziale delle controversie e, dall’altro lato, la revoca dello stato di liquidazione a suo tempo disposto, con contestuale ricapitalizzazione della Società e ridefinizione degli organi di amministrazione e controllo della medesima (La Stretto di Messina S.p.A. costituisce società in house ai sensi dell’articolo 16 del decreto legislativo 19 agosto 2016, n. 175).
Le Disposizioni
Ritenuta la conseguente necessità ed urgenza, riporta il Decreto, di adeguare tutti gli atti e le disposizioni inerenti alla realizzazione dell’opera al quadro normativo vigente, e di assicurare il rispetto delle migliori e più moderne tecniche ingegneristiche, delle garanzie della sicurezza e degli odierni standard di tutela ambientale.
Art.1
Primo comma – In sintesi, per la realizzazione, «partecipano R.F.I. S.p.a., ANAS S.p.a., le Regioni Sicilia e Calabria, nonché, in misura non inferiore al 51 per cento, il Ministero dell’economia e delle finanze, che esercita i diritti dell’azionista d’intesa con il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, al quale ultimo sono attribuite funzioni di indirizzo, controllo, vigilanza tecnica e operativa sulla società in ordine alle attività oggetto di concessione.
Secondo comma – In sintesi, «Il Consiglio di amministrazione è composto da cinque membri, di cui due designati dal Ministero dell’economia e delle finanze d’intesa con il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, che ricoprono rispettivamente la carica di presidente e di amministratore delegato, un membro designato dalla Regione Calabria, un membro designato dalla Regione Sicilia e un membro designato congiuntamente da R.F.I. S.p.a. e ANAS S.p.a. Il Collegio sindacale è composto da cinque membri, di cui tre membri effettivi e due supplenti. Un membro effettivo, in qualità di presidente del collegio sindacale, e un membro supplente sono designati dal Ministero dell’economia e delle finanze d’intesa con il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti; un membro effettivo è designato dalla Regione Calabria congiuntamente alla Regione Sicilia; un membro effettivo e un membro supplente sono designati congiuntamente da R.F.I. S.p.a. e ANAS S.p.a.».
Terzo comma – «La remunerazione dei componenti del Consiglio di amministrazione è determinata ai sensi dell’articolo 2389 del codice civile. La remunerazione dei membri del Collegio sindacale è determinata ai sensi dell’articolo 2402 del codice civile».
La Vigilanza
Il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti provvede alla vigilanza sull’attività della società e definisce indirizzi idonei a garantire che, sugli obiettivi strategici e sulle decisioni significative della medesima sia esercitata una influenza determinante da parte del medesimo Ministero. Per le predette funzioni, il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti si avvale della Struttura tecnica di missione per l’indirizzo strategico, lo sviluppo delle infrastrutture e l’alta sorveglianza.
Il Commissario Straordinario
Il Ministro delle infrastrutture e dei trasporti propone al Presidente del Consiglio dei Ministri la nomina di un commissario straordinario qualora ne ravvisi la necessità.
Art.2 – Rapporto di Concessione
Comma 1 – In sintesi, dalla data di revoca dello stato di liquidazione della Stretto di Messina S.p.a. (società concessionaria), riprende la concessione affidata alla medesima, avente ad oggetto la realizzazione e gestione del collegamento stabile tra la Sicilia e la Calabria comprensivo dell’opera di attraversamento e delle relative opere a terra.
Comma 2 – In breve, entro il termine di nomina degli organi sociali della società concessionaria, il Ministero dell’economia e delle finanze, di concerto con il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, adotta una o più direttive con le quali sono definiti i tempi e le modalità di esercizio dei diritti dell’azionista ai fini della nomina degli organi sociali.
Il Pedaggio
Nel dettaglio, dal Decreto, i ricavi complessivi previsti e le tariffe di pedaggio per l’attraversamento del collegamento stabile, stradale e ferroviario, saranno determinate sulla base di uno studio di traffico aggiornato, secondo criteri idonei a promuovere la continuità territoriale tra la Sicilia e la Calabria, e in misura tale da perseguire la sostenibilità economica e finanziaria dell’opera.
Art.3 – Riavvio delle attività di programmazione e progettazione dell’opera
In sintesi, Il progetto definitivo dell’opera, redatto ai sensi del decreto legislativo 20 agosto 2002, n. 190, ed approvato dal Consiglio di amministrazione della società concessionaria il 29 luglio 2011, è integrato da una relazione del progettista, attestante la rispondenza al progetto preliminare e alle eventuali prescrizioni dettate in sede di approvazione dello stesso, con particolare riferimento alla compatibilità ambientale e alla localizzazione dell’opera.
Nella relazione sono altresì sono indicate le ulteriori prescrizioni da sviluppare nel progetto esecutivo al fine di adeguarlo alle norme tecniche di costruzione e alle conseguenti modifiche alla caratterizzazione geotecnica; adeguarlo alla normativa vigente in materia di sicurezza, alle regole di progettazione specifiche di cui ai manuali di progettazione attualmente in uso, salvo deroghe. Deve essere adeguato alla compatibilità ambientale e agli eventuali ulteriori adeguamenti progettuali ritenuti indispensabili anche in relazione all’evoluzione tecnologica e all’utilizzo dei materiali di costruzione. Un ulteriore adeguamento avranno le prove sperimentali richieste dal parere espresso dal Comitato scientifico sul progetto definitivo approvato dal Consiglio di amministrazione della società il 29 luglio 2011. Il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti verificherà la compatibilità delle valutazioni istruttorie acquisite.
Art.4 – Disposizioni finali
In sintesi, dalla data di entrata in vigore del decreto, la società concessionaria è autorizzata a sottoscrivere con il
contraente generale atti negoziali non onerosi: la predisposizione della relazione di adeguamento del progetto definitivo, l’aggiornamento del piano delle espropriazioni, l’aggiornamento degli studi di impatto ambientale.
Art.5 – Entrata in vigore
Il decreto entrato in vigore il primo Aprile 2023 sarà presentato alle Camere per la conversione in legge.