Dal testo formulato dal Comune di Villa San Giovanni, riguardo il progetto definitivo della mega opera del “Ponte sullo Stretto”, inviato al MASE il 13 ottobre 2024, e in risposta alle integrazioni della Stretto di Messina S.p.A. inviate al ministero il 12 settembre, si evince un’incompletezza documentale che “non consente di effettuare una valutazione adeguata della compatibilità ambientale, né risulta essere possibile l’approvazione del progetto”.
In poche parole non è cambiato nulla dal lontano anno 2013, quando anche dall’esame del parere della Commissione Tecnica VIA/VAS del 15/03/2013, n. 1185, la Commissione aveva ritenuto di non poter esprimere parere sulla compatibilità ambientale delle parti variate del progetto.
Dalle osservazioni del Comune di Villa San Giovanni, sottoscritte dal sindaco Giusy Caminiti, il “Progetto Definitivo” della società Stretto di Messina non fornisce tutti i dettagli necessari per valutare la fattibilità dell’opera e i suoi impatti ambientali.
Molti aspetti cruciali sono rinviati a una fase successiva (progetto esecutivo), rendendo difficile esprimere un giudizio definitivo sulla compatibilità ambientale.
Si tratta una serie di osservazioni dettagliate e tecniche, che tengono presente il progetto definitivo, ancora in fase di verifica e che, come tale, deve obbligatoriamente avere definito tutti gli aspetti di fattibilità dell’opera, nonché comprendere tutti i dettagli relativi ai singoli aspetti progettuali e di attuazione dell’opera.
Le osservazioni si concentrano principalmente sugli impatti ambientali del progetto, in particolare sulla biodiversità marina, sulla gestione delle acque, sull’adeguatezza della valutazione di impatto ambientale, sul rischio sismico, sugli impatti geologici e sull’impatto dell’opera sulla comunità locale.
Sintesi delle “controsservazioni” del Comune di Villa San Giovanni nell’ambito delle integrazione richieste dal MASE e presentate dalla Stretto di Messina S.p.A.
Osservazione 63
La proponente, la Stretto di Messina S.p.A., non fornisce dettagli specifici sull’impatto della costruzione del ponte sulla foresta di Laminaria ochroleuca (Alghe giganti), un ecosistema marino di grande valore ecologico.
Carenza della risposta: La risposta della proponente si limita a menzionare delle indagini preliminari sugli habitat, senza fornire dati specifici sugli impatti previsti per la foresta di Laminaria.
Osservazione 64
La Stretto di Messina non propone misure concrete per tutelare la foresta di Laminaria ochroleuca e gli altri ecosistemi marini interessati dal progetto.
Carenze della risposta:
La proponente si giustifica affermando che non è stata richiesta una valutazione specifica da parte del Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica (MASE), dimostrando una scarsa attenzione alle preoccupazioni sollevate.
Osservazioni 65 e 66
Le osservazioni 65 e 66 mettono in evidenza gravi carenze nel progetto di cantierizzazione del ponte sullo Stretto di Messina, in particolare per quanto riguarda la viabilità, i sottoservizi e le opere preliminari.
La proponente del progetto ha affermato di aver aggiornato il progetto di cantierizzazione e di aver considerato le interferenze con i sottoservizi. Tuttavia, un’analisi più approfondita delle osservazioni dimostra che queste affermazioni secondo l’ente sono infondate.
I punti critici sollevati
Viabilità: Non esiste un progetto definitivo per la viabilità alternativa durante i lavori, in particolare per il tratto di lungomare che sarà interrotto.
Le soluzioni proposte, come l’utilizzo dell’intubata, non sono supportate da calcoli e verifiche adeguate.
Non sono state previste soluzioni per mitigare i disagi causati dalle interruzioni alla viabilità esistente.
Sottoservizi: Non sono stati definiti in modo chiaro i progetti per la deviazione temporanea e la sistemazione definitiva dei sottoservizi interessati dai lavori.
Non è stato previsto l’ampliamento del depuratore esistente, nonostante la necessità di gestire un maggiore carico idrico durante i lavori.
Opere preliminari: Mancano i progetti per le opere preliminari necessarie all’avvio dei lavori, come la realizzazione dei bypass per i sottoservizi.
Mancanza di un rilievo dettagliato: Il progetto non è stato sviluppato sulla base di un rilievo tridimensionale del territorio, rendendo alcune scelte progettuali poco realistiche.
Osservazioni 67-105
Le osservazioni da 67 a 105 sollevano gravi preoccupazioni riguardo alla gestione delle acque e alla mancanza di dettagli progettuali nel progetto del ponte sullo Stretto di Messina.
La proponente del progetto, invece di fornire risposte concrete e dettagliate, tende a rinviare continuamente a fasi successive della progettazione, in particolare al progetto esecutivo. Questo atteggiamento dimostra una carente valutazione degli impatti ambientali e una sottovalutazione delle complessità legate alla gestione delle acque, soprattutto in un contesto così delicato come quello dello Stretto di Messina.
I punti critici sollevati
Gestione delle acque piovane: Non è stata presentata una soluzione adeguata per la gestione delle acque piovane derivanti dagli eventi atmosferici, che potrebbero causare inquinamento delle acque marine.
Mancanza di dettagli progettuali: Molti aspetti legati alla gestione delle acque, come la realizzazione di un depuratore di cantiere, sono stati solo accennati senza fornire dettagli progettuali concreti.
Rinvii continui: Le risposte della proponente sono evasive e si limitano a rinviare a fasi successive della progettazione, senza affrontare in modo esaustivo le questioni sollevate.
Incompletezza della documentazione: La documentazione presentata è lacunosa e non fornisce tutti gli elementi necessari per valutare l’adeguatezza delle soluzioni proposte.
In sintesi, le osservazioni da 67 a 105 evidenziano una grave carenza nella valutazione degli impatti idrogeologici del progetto e nella definizione delle misure di mitigazione necessarie. La mancanza di dettagli progettuali e i continui rinvii mettono in dubbio la fattibilità e la sostenibilità ambientale del progetto.
Osservazioni 68-69, 75-76, 78-79, 103-104
Le osservazioni sollevano gravi preoccupazioni riguardo agli impatti del progetto del ponte sullo Stretto di Messina sull’erosione costiera.
La proponente del progetto ha presentato uno studio (AMW2300) che analizza gli effetti dei pontili logistici sul regime idrodinamico dei litorali, ma questo studio viene considerato insufficiente e parziale.
I punti critici sollevati
Mancanza di studi approfonditi: Non sono stati condotti studi dettagliati sull’unità fisiografica della costa di Villa San Giovanni e Cannitello, nonostante la presenza di gravi fenomeni erosivi causati da precedenti interventi.
Sottovalutazione delle dinamiche marine: Lo studio non considera adeguatamente l’azione delle correnti marine e il trasporto solido, che sono fattori determinanti nell’erosione costiera.
Proposte non sostenute da dati scientifici: Le soluzioni proposte per contrastare l’erosione, come la barriera soffolta, non sono supportate da studi idraulici e marini approfonditi.
Conflitti con altri progetti: La soluzione proposta dalla proponente contrasta con le valutazioni negative espresse da altri enti competenti su progetti simili.
Mancanza di previsioni per la gestione dei materiali di scavo:
Non è stata prevista la destinazione dei materiali di scavo per interventi di ripascimento della costa.
In particolare, le osservazioni evidenziano come il progetto del ponte non tenga conto in modo adeguato delle problematiche legate all’erosione costiera e non proponga soluzioni concrete ed efficaci per mitigare questi impatti. La mancanza di studi approfonditi e la scelta di soluzioni non supportate da dati scientifici mettono a rischio la sostenibilità ambientale del progetto e la salvaguardia del litorale di Villa San Giovanni.
Osservazioni 70-80-82-87-89
Le osservazioni sollevate mettono in evidenza una grave lacuna nella valutazione d’impatto ambientale (VIA) del progetto del ponte sullo Stretto di Messina: la mancata valutazione strategica ambientale (VAS).
In sintesi, si sostiene che il progetto del ponte, per la sua portata e le sue implicazioni sul territorio, debba essere considerato un piano o un programma che richiede una VAS, e non solo una VIA.
I motivi principali
Mancanza di una visione strategica:
La VIA presentata non si concentra su una valutazione complessiva degli impatti ambientali del progetto nel contesto più ampio della pianificazione territoriale e paesaggistica.
Assenza di alternative: L’analisi delle alternative si limita a considerare diverse tipologie costruttive del ponte, senza valutare alternative più radicali, come ad esempio il potenziamento dei collegamenti marittimi.
Impatti sulla pianificazione paesaggistica: Il progetto non valuta adeguatamente gli impatti sulla pianificazione paesaggistica e sui vincoli paesaggistici esistenti.
Mancanza di un monitoraggio ambientale:
Non è previsto un sistema di monitoraggio per verificare l’effettivo raggiungimento degli obiettivi di sostenibilità.
Violazione del principio DNSH: Il progetto non dimostra di rispettare il principio “Do No Significant Harm” (DNSH), che impone di evitare di arrecare danni significativi all’ambiente.
Le osservazioni si basano su una solida base giuridica, facendo riferimento a sentenze della Corte di Giustizia Europea e del Consiglio di Stato che sottolineano l’importanza della VAS per progetti di grande scala con potenziali impatti significativi sull’ambiente.
Mancanza di un’analisi completa del ciclo di vita: Non è stato condotto uno studio completo del ciclo di vita (LCA) delle emissioni, come richiesto dalla norma ISO 14001.
Stime delle emissioni errate: Sottostima delle emissioni dei traghetti:
Le stime delle emissioni attuali dei traghetti sono significativamente inferiori ai dati reali disponibili.
Sottostima delle emissioni di costruzione: Le emissioni legate alla produzione dei materiali e alla costruzione del ponte sono state sottostimate in modo significativo.
Mancata considerazione delle emissioni operative: Non sono state considerate le emissioni legate all’uso e alla manutenzione del ponte e delle opere connesse.
Metodologia di calcolo errata: Il metodo utilizzato per il calcolo delle emissioni presenta numerosi errori metodologici e procedurali.
Mancata considerazione delle faglie attive: Il progetto non tiene conto adeguatamente della presenza di faglie attive nella zona, che potrebbero aumentare il rischio sismico e le conseguenti emissioni legate a eventuali interventi di riparazione.
Le osservazioni presentate dimostrano che la valutazione delle emissioni climalteranti associate al progetto del ponte sullo Stretto di Messina è gravemente carente. È necessario rivedere completamente l’analisi delle emissioni, utilizzando metodologie corrette e dati affidabili, al fine di ottenere una valutazione accurata dell’impatto ambientale del progetto.
Rischio sismico e impatti geologici
Sottostima del rischio sismico:
Le analisi sismiche effettuate sembrano non considerare adeguatamente la complessità geologica dell’area e la presenza di faglie attive, come quella di Cannitello.
Mancanza di simulazioni dettagliate: Non sono state effettuate simulazioni specifiche per valutare gli effetti di un terremoto di massima magnitudo sulla struttura del ponte e sulle infrastrutture connesse.
Conflitto con le mappe geologiche: Le mappe geologiche depositate mostrano chiaramente la presenza di faglie attive nell’area del ponte, contraddicendo le affermazioni della società proponente.
Impatti ambientali
Degrado degli ecosistemi marini: Il progetto non considera adeguatamente gli impatti sulla biodiversità marina, in particolare sulle foreste di laminarie e sulla specie Pinna nobilis.
Mancanza di misure di mitigazione: Non sono previste misure di mitigazione adeguate per ridurre gli impatti negativi sulla biodiversità e sugli ecosistemi.
Impatti visivi e paesaggistici: La costruzione del ponte avrebbe un impatto visivo molto forte, alterando il paesaggio naturale e storico-culturale dello Stretto.
Inquinamento: La costruzione e l’esercizio del ponte potrebbero causare inquinamento dell’aria, dell’acqua e del suolo.
Valutazione ambientale strategica (VAS)
Mancanza di una VAS completa: Il progetto non è stato sottoposto a una VAS, nonostante la sua portata e i potenziali impatti significativi sull’ambiente e sul territorio.
Non conformità alle normative europee: La procedura di valutazione ambientale non rispetta i requisiti della direttiva VAS.
Sottostima dei costi ambientali: L’analisi costi-benefici non considera adeguatamente i costi ambientali del progetto.
Altri aspetti critici evidenziati nelle cotrosservazioni
Errori nelle stime delle emissioni climalteranti: Le stime delle emissioni di gas serra sono significativamente sottostimate.
Mancanza di un’analisi approfondita delle alternative: Non sono state valutate adeguatamente le alternative al progetto del ponte.
Gravi carenze nel progetto del ponte sullo Stretto di Messina, in particolare per quanto riguarda la valutazione dei rischi e la fattibilità tecnica dell’opera.
I punti critici
Sottovalutazione dei costi e dei benefici: L’analisi costi-benefici presentata è considerata inaffidabile e poco convincente, con stime dei benefici eccessivamente ottimistiche e una sottovalutazione dei costi.
Incertezza sulla resistenza dei cavi: Non sono state effettuate le prove necessarie per garantire la resistenza dei cavi principali del ponte, che sono un elemento fondamentale per la sicurezza dell’opera.
Mancanza di studi approfonditi: Non sono stati condotti studi sufficienti per valutare la fattibilità del progetto e i potenziali rischi geologici e sismici.
Rischio di dissesto ambientale: Il progetto potrebbe causare danni significativi all’ambiente e agli ecosistemi marini.
Superficialità delle controdeduzioni: Le risposte della società proponente alle osservazioni sollevate sono state considerate superficiali e non convincenti.
Le osservazioni evidenziano una serie di criticità che mettono in dubbio la fattibilità e la sostenibilità del progetto del ponte sullo Stretto di Messina.
Faglie attive e rischio sismico
Mancanza di studi approfonditi: Nonostante la presenza accertata di faglie attive nella zona, come la faglia di Cannitello, gli studi effettuati dalla proponente non sono considerati sufficienti per valutare adeguatamente il rischio sismico.
Sottostima del rischio: La proponente tende a minimizzare il rischio sismico e non considera adeguatamente le normative vigenti in materia di zone a rischio sismico.
Necessità di ulteriori indagini: È richiesta l’esecuzione di indagini più dettagliate per definire con precisione la posizione e le caratteristiche delle faglie attive, nonché per valutare l’impatto del progetto sulla stabilità delle opere.
Gestione dei materiali di scavo
Mancanza di informazioni dettagliate:
Non sono fornite informazioni sufficienti sulle cave e sulle discariche autorizzate per lo smaltimento dei materiali di scavo.
Rischio di impatti ambientali: La gestione inadeguata dei materiali di scavo potrebbe comportare un impatto negativo sull’ambiente.
In sintesi, le osservazioni evidenziano una serie di criticità che mettono in discussione la fattibilità e la sicurezza del progetto del ponte sullo Stretto di Messina.
Le principali preoccupazioni
Il rischio sismico: La presenza di faglie attive rende l’area particolarmente vulnerabile ai terremoti, e gli studi finora effettuati non sono sufficienti per garantire la sicurezza dell’opera.
La gestione dei materiali di scavo: La mancata definizione delle modalità di smaltimento dei materiali di scavo potrebbe comportare impatti ambientali significativi.
È fondamentale che la proponente fornisca risposte esaustive a queste osservazioni e che vengano effettuati ulteriori studi per garantire la sicurezza e la sostenibilità del progetto.
Osservazioni 84 e 85: Gestione delle acque e impatto idrogeologico
Le osservazioni 84 e 85 sollevano preoccupazioni significative riguardo alla gestione delle acque e agli impatti idrogeologici del progetto del ponte sullo Stretto di Messina.
Osservazione 84: Gestione delle acque piovane
Problema: Non è stata presentata una soluzione dettagliata per la gestione delle acque piovane provenienti dal cantiere, soprattutto in considerazione delle caratteristiche del terreno e della presenza di eventi atmosferici intensi.
Rischio: Il mancato drenaggio adeguato delle acque piovane potrebbe causare allagamenti, erosioni del suolo e inquinamento delle acque superficiali e sotterranee a causa del trasporto di materiali inquinanti presenti nel cantiere.
Necessità di un piano dettagliato: È indispensabile un piano dettagliato che preveda sistemi di drenaggio efficaci, bacini di raccolta e trattamenti delle acque per evitare impatti negativi sull’ambiente.
Osservazione 85: Approvvigionamento idrico
Inadeguatezza delle soluzioni proposte: Le soluzioni proposte per l’approvvigionamento idrico durante la fase di cantiere sono considerate insufficienti e non tengono conto dello stato precario delle infrastrutture esistenti.
Necessità di un piano di intervento più ampio: È necessario un piano di intervento più ampio che preveda il recupero e il potenziamento delle infrastrutture esistenti, la realizzazione di nuovi impianti di dissalazione e la razionalizzazione dell’intera rete idrica.
Impatto sulla comunità locale: La carenza di acqua potabile durante i lavori potrebbe avere un impatto significativo sulla vita delle comunità locali.
Le osservazioni 84 e 85 evidenziano la necessità di una maggiore attenzione alla gestione delle acque e degli impatti idrogeologici del progetto.
Osservazioni 86-120: Carenze progettuali e impatti sulla città di Villa San Giovanni
Mancanza di dettagli progettuali: Il progetto definitivo non fornisce informazioni sufficienti sui dettagli costruttivi, sulla gestione delle interferenze con le infrastrutture esistenti e sulla cantierizzazione.
Impatto sul territorio: Il progetto potrebbe avere un impatto significativo sul territorio comunale di Villa San Giovanni, in particolare sulle infrastrutture esistenti, sulla viabilità e sulla qualità della vita dei cittadini.
Non conformità alle normative: Il progetto non rispetta pienamente le normative vigenti in materia di tutela del patrimonio culturale e ambientale.
Mancanza di un piano di gestione delle acque:
Non è stato presentato un piano dettagliato per la gestione delle acque piovane e delle acque di scarico durante la fase di cantiere.
I punti critici sollevati sono i seguenti:
Blocco di ancoraggio: L’impatto visivo e strutturale del blocco di ancoraggio sul Forte Beleno e sul paesaggio circostante non è stato adeguatamente valutato.
Infrastrutture esistenti: Il progetto non prevede soluzioni adeguate per la gestione delle interferenze con le reti idriche, fognarie e stradali esistenti.
Cantierizzazione: Non è stato presentato un piano dettagliato per la cantierizzazione, che preveda la gestione del traffico, la mitigazione dei rumori e delle vibrazioni e la tutela dell’ambiente.
Impatto sulla qualità della vita: Il progetto potrebbe avere un impatto negativo sulla qualità della vita dei cittadini di Villa San Giovanni, in particolare durante la fase di cantiere.
È fondamentale che la proponente fornisca risposte esaustive a queste osservazioni e che vengano effettuati ulteriori studi per garantire la sicurezza, la sostenibilità e la compatibilità del progetto con il contesto ambientale e culturale.
Analisi dell’Osservazione 88: Carenze nella risposta della proponente riguardo all’inquinamento, erosione costiera e rigenerazione urbana
L’osservazione 88 evidenzia una serie di carenze nella risposta della proponente rispetto a questioni cruciali per la città di Villa San Giovanni, legate principalmente all’impatto ambientale del progetto del ponte sullo Stretto di Messina.
Punti chiave dell’osservazione
Mancanza di approfondimento: La proponente non ha fornito risposte esaustive alle preoccupazioni espresse dal consiglio comunale riguardo all’inquinamento, all’erosione costiera e alla rigenerazione urbana.
Necessità di monitoraggio continuo: Il consiglio comunale ha richiesto un monitoraggio continuo della qualità dell’aria durante e dopo la costruzione del ponte.
Interventi per mitigare l’erosione costiera: Sono necessari interventi mirati per contrastare l’erosione costiera, basati su studi scientifici.
Rigenerazione urbana: È fondamentale ripensare la divisione del territorio e promuovere uno sviluppo integrato e sostenibile, con particolare attenzione al recupero del waterfront.
Piano strategico della città: Il consiglio comunale ha approvato un piano strategico che delinea le linee guida per lo sviluppo sostenibile della città, e il progetto del ponte dovrebbe essere coerente con questo piano.
Implicazioni
Sottovalutazione degli impatti ambientali: La proponente sembra sottovalutare gli impatti ambientali del progetto, in particolare per quanto riguarda l’inquinamento e l’erosione costiera.
Mancanza di una visione integrata: Il progetto non sembra essere integrato con le strategie di sviluppo sostenibile della città.
Rischio di impatti negativi a lungo termine: Se non vengono adottate misure adeguate per mitigare gli impatti ambientali, il progetto potrebbe causare danni a lungo termine all’ecosistema e alla qualità della vita dei cittadini.
L’osservazione 88 evidenzia la necessità di una valutazione più approfondita degli impatti ambientali del progetto del ponte sullo Stretto di Messina e di una maggiore attenzione alle esigenze della comunità locale.
Riassunto delle osservazioni 93-97: Carenze nell’analisi paesaggistica e sociale
Le osservazioni 93-97 evidenziano una grave lacuna nel progetto del ponte sullo Stretto di Messina: la mancanza di un’analisi paesaggistica e sociale approfondita.
Punti chiave delle osservazioni
Assenza di analisi di impatto sociale: Non è stata condotta un’analisi dettagliata degli impatti sociali del progetto, né sono state proposte azioni per mitigare gli eventuali effetti negativi.
Mancanza di un progetto paesaggistico integrato: Il progetto non include un progetto paesaggistico che tenga conto del rapporto tra il ponte, il territorio e la città, e che valorizzi il paesaggio esistente.
Carenze nella valutazione energetica e dei materiali: Non sono state effettuate valutazioni sufficienti sull’impatto energetico del progetto e sull’utilizzo di materiali sostenibili.
Mancanza di un coinvolgimento attivo della comunità: Non è previsto un processo partecipativo che coinvolga la comunità locale nella definizione del progetto.
Conseguenze
Rischio di impatti negativi sul paesaggio: Il progetto potrebbe avere un impatto negativo sul paesaggio e sulla qualità della vita dei cittadini.
Mancanza di coerenza con le strategie di sviluppo sostenibile:
Il progetto non sembra essere coerente con le strategie di sviluppo sostenibile della città.
Rischio di mancata accettazione da parte della comunità locale:
La mancanza di un coinvolgimento attivo della comunità potrebbe portare al rifiuto del progetto.
Riassunto delle osservazioni 99-101: Carenze nelle risposte della proponente e preoccupazioni sulla realizzazione del progetto
Le osservazioni 99-101 evidenziano una serie di carenze nelle risposte della proponente alle preoccupazioni sollevate dalla città di Villa San Giovanni riguardo al progetto del ponte sullo Stretto di Messina.
Punti chiave delle osservazioni
Mancanza di approfondimento: Le risposte della proponente sono considerate generiche e non affrontano in modo esaustivo le questioni sollevate.
Dubbi sulla realizzazione del fascio ferroviario: Esiste una forte preoccupazione riguardo alla realizzazione del fascio ferroviario di Bolano, fondamentale per il funzionamento del ponte.
Rischio di incompiute: Si sottolinea il rischio che molte delle opere complementari al ponte non vengano completate nei tempi previsti, compromettendo così l’efficacia dell’intera infrastruttura.
Mancanza di coordinamento con RFI: Non è chiaro se RFI, gestore della rete ferroviaria, abbia confermato la sua disponibilità a adeguare il proprio piano commerciale alle previsioni di traffico del ponte.
Impatto occupazionale: La chiusura dei servizi di traghettamento potrebbe comportare una perdita significativa di posti di lavoro.
Ripercussione
Rischio di un progetto incompleto: Esiste un rischio concreto che il progetto del ponte non venga completato in tutte le sue parti, compromettendo così i benefici attesi.
Impatti negativi sull’economia locale: La chiusura dei servizi di traghettamento potrebbe avere un impatto negativo sull’economia locale.
Mancanza di certezze per la comunità: La mancanza di risposte chiare e precise da parte della proponente genera incertezza e preoccupazione nella comunità locale.
In conclusione, il progetto del ponte sullo Stretto di Messina presenta ancora numerose incognite e criticità che richiedono un’ulteriore analisi approfondita e dettagliata da parte della Stretto di Messina SpA. È fondamentale garantire che il progetto sia sostenibile dal punto di vista ambientale, economico e sociale, e che risponda alle richieste affinché diventi un vero progetto definitivo.
Questa è una sintesi delle conclusioni generali basata sull’analisi delle osservazioni fornite. Per una valutazione più completa e dettagliata, si consiglia di consultare le osservazioni e gli studi tecnici originali relativi al progetto.