La scadenza del 12 settembre per la consegna dei documenti relativi al “Ponte sullo Stretto” da parte della Stretto di Messina alla Commissione tecnica del Ministero per la verifica dell’impatto ambientale VIA-VAS, rappresenta una tappa fondamentale nel percorso di realizzazione di quest’opera colossale.
“Il progetto è stato redatto dai migliori esperti al mondo per quanto riguarda i ponti sospesi e le grandissime infrastrutture: ogni possibile aspetto è stato affrontato, studiato e risolto, come il transito delle più grandi navi e dei più pesanti convogli ferroviari, la resistenza a violentissimi terremoti, a onde di tsunami e a venti mai registrati nello Stretto”. Lo ha comunicato Ciucci, l’ad della Stretto di Messina S.p.A. sul portale della società.
Per fronteggiare le infiltrazioni della criminalità organizzata, verranno messi inoltre in campo protocolli innovativi. Sono state prese misure straordinarie nei confronti dell’ambiente, mai attuate per alcuna opera pubblica. La società lavora con impegno e nel pieno rispetto delle norme, ascolta le richieste del territorio, dialogando costantemente con le istituzioni locali”.
L’opera “Ponte” – spiega l’ad Ciucci – creerà un polo scientifico in sinergia con le università locali e consentirà di attivare una seria formazione professionale per i profili lavorativi richiesti. Rispetto al delicato tema dei pur necessari espropri, sono state attivate procedure che vanno ben oltre quanto previsto dalla legge, andando incontro alle persone in ogni modo consentito. È stata presa ogni possibile accortezza al fine di ridurre al massimo, ma l’obiettivo è azzerarli, i disagi durante i lavori, incluso il fabbisogno di acqua.
Per quanto riguarda l’approvvigionamento idrico i cantieri saranno del tutto autosufficienti, senza gravare in alcun modo sulle risorse a disposizione della cittadinanza. Stretto di Messina, con il Contraente Generale, ha studiato diversi sistemi di approvvigionamento: realizzazione di pozzi, dissalatori, riuso di acque industriali. La soluzione adottata sarà ovviamente concordata con le autorità e consentirà non solo di coprire efficacemente il fabbisogno dei cantieri, ma anche di garantire un surplus idrico a beneficio della collettività. Le opere realizzate, a fine lavori, saranno patrimonio del territorio”.
“Il ponte sarà un’opera inserita nel corridoio Scandinavo-Mediterraneo di valenza europea, che consentirà di fare giungere i treni ad Alta Velocità anche in Sicilia e permetterà di misurare l’attraversamento di questo braccio di mare in minuti anziché in ore – ha continuato l’amministratore delegato.
“Il ponte è un’opera del territorio e per il territorio – ha concluso l’ad – che porterà con sé anche una metro-ferrovia con tre fermate metropolitane e il prolungamento della tangenziale autostradale di Messina fino a Ganzirri, con due nuovi svincoli a Sant’Agata e Granatari”.