Si è tenuta una partecipata assemblea promossa dal comitato Noponte Capo Peloro, con l’obiettivo di fare il punto sulla battaglia contro la costruzione del ponte sullo Stretto di Messina.
L’evento, coordinato da Mariella Valbruzzi, ha visto la partecipazione di numerosi attivisti e cittadini preoccupati per le conseguenze ambientali e sociali di questo mega-progetto.
Violazioni ambientali e vie legali
Al centro del dibattito le osservazioni al progetto del ponte e, in particolare, la valutazione d’incidenza ambientale. Anna Giordano ha evidenziato le numerose violazioni della normativa europea contenute nel progetto, sottolineando come il recente decreto Ambiente del governo stia cercando di aggirare gli esiti negativi della Valutazione di Impatto Ambientale.
L’avvocata Aura Notarianni ha aggiornato i presenti sull’azione inibitoria collettiva promossa da 104 cittadini, la cui prima udienza si terrà l’8 novembre davanti al Tribunale delle imprese di Roma. L’obiettivo è quello di sospendere tutti gli atti illegittimi prodotti dalla società Stretto di Messina e, se necessario, di sollevare questioni di costituzionalità.
Un governo sordo alle esigenze del Sud
Pietro Patti della CGIL ha denunciato l’indifferenza del governo verso i reali problemi del Sud e della Sicilia, come l’acqua, la sanità, il territorio e la mobilità. Ha invitato tutti a partecipare all’iniziativa del 15 novembre a Roma per far sentire la voce delle comunità locali.
Daniele Ialacqua ha ricordato le numerose azioni di informazione e mobilitazione messe in campo dal movimento Noponte, che hanno contribuito a far slittare l’inizio dei lavori. Ha sottolineato come la reazione del governo, con l’emanazione di tre decreti in pochi mesi, dimostri la volontà di schiacciare ogni forma di opposizione sociale e territoriale.
Il futuro della lotta
L’assemblea si è conclusa con un appello alla mobilitazione: “Nelle prossime settimane ci aspettano ancora momenti di lotta contro il dl sicurezza, l’udienza al tribunale di Roma per la class action e l’iniziativa del 15 novembre. Resistiamo, non molliamo”.
Tuttavia, la determinazione dei comitati e dei cittadini coinvolti dimostra che la lotta per la difesa del territorio e dell’ambiente è tutt’altro che conclusa.