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No Ponte Calabria: «Bloccato l’Accordo tra il Comune di Villa e INGV per Studi Sismici. La sicurezza del territorio sacrificata alla propaganda»

Il Movimento No Ponte accusa: “Ostacolata ogni ricerca che possa minacciare il grande affare del Ponte. La sicurezza del territorio sacrificata alla propaganda”

Il dibattito sulla costruzione del Ponte sullo Stretto di Messina si infiamma nuovamente. Il Movimento No Ponte Calabria denuncia il mancato accordo tra il Comune di Villa San Giovanni e l’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (Ingv), che avrebbe permesso nuovi studi sul rischio sismico dell’area. Secondo gli attivisti, la mancata intesa è stata determinata da pressioni politiche volte a impedire qualsiasi analisi che potesse mettere in discussione la fattibilità dell’infrastruttura.

“Anche la seconda seduta del CdA dell’Ingv non ha avuto il numero legale – si legge nella nota del Movimento No Ponte –. Il risultato? Nessun nuovo studio e, quindi, nessun rischio che la verità scientifica possa intralciare la realizzazione del Ponte”.

Nel mirino degli attivisti ci sono il senatore messinese Nino Germanà e il deputato reggino Francesco Cannizzaro, accusati di ostacolare qualsiasi iniziativa scientifica che possa rivelare criticità strutturali legate alla zona altamente sismica dello Stretto. “L’unica preoccupazione di Germanà e Cannizzaro – prosegue la nota – è impedire qualsiasi ricerca che possa compromettere il grande affare del Ponte, senza alcun interesse per la sicurezza del territorio e la prevenzione di malaugurate sciagure future”.

Intanto, il Ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini ha annunciato una nuova data per l’inizio dei cantieri, fissata per la primavera del 2025. “Abbiamo perso il conto di questi annunci – denuncia il Movimento No Ponte – e siamo certi che anche questo finirà nel nulla, come i precedenti. Ma intanto la propaganda continua, alimentando un’illusione che non si tradurrà mai in realtà”.

Gli attivisti ribadiscono la loro opposizione all’opera, definendola “inutile e dannosa”. “Invece di investire miliardi in un Ponte che non reggerà, si dovrebbe pensare alla tutela del territorio, alla sicurezza delle popolazioni locali, al problema dello spopolamento, al miglioramento delle infrastrutture stradali, alla sanità pubblica in crisi e al dissesto idrogeologico”, prosegue il comunicato.

Secondo il Movimento No Ponte, l’assenza di studi aggiornati sul rischio sismico è una strategia deliberata per evitare ostacoli alla realizzazione del progetto. “Proprio per questo è stato necessario impedire questi studi con ogni mezzo.

Ma noi non resteremo a guardare”, promettono gli attivisti, annunciando nuove mobilitazioni e iniziative per contrastare quello che definiscono “un ennesimo scempio calato dall’alto sulla pelle dei cittadini”.

“Mobilitiamoci tutte e tutti – conclude la nota – affinché la voce della comunità venga ascoltata e si ponga fine a decisioni imposte senza tener conto delle reali esigenze del territorio”.