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Lotta al cancro, la ricerca sui mitocondri del biochimico calabrese Marco Fiorillo

All’Unical dopo anni di studi in Inghilterra, il ricercatore apre nuove strade contro il carcinoma polmonare letale

COSENZA – L’oncologia di precisione rappresenta la nuova frontiera nella lotta contro il cancro, e il lavoro di Marco Fiorillo, biochimico calabrese tornato all’Università della Calabria (Unical) dopo otto anni di ricerca presso le università di Manchester e Salford, sta aprendo prospettive inedite contro una delle forme più aggressive di tumore: il carcinoma polmonare non a piccole cellule.

Grazie a politiche innovative di reclutamento per il rientro dei talenti promosse dall’Unical, Fiorillo è ora docente e ricercatore presso il Dipartimento di Farmacia e Scienze della Salute e della Nutrizione (DFSSN). Qui, il ricercatore prosegue il lavoro iniziato durante il suo percorso accademico internazionale, concentrandosi sui mitocondri, gli organuli cellulari che regolano il metabolismo e la sopravvivenza cellulare.

Mitocondri e cellule tumorali: una vulnerabilità scoperta

Il focus degli studi di Fiorillo è sui mitocondri non solo come “centrali energetiche” delle cellule, ma anche come fattore chiave nella sopravvivenza delle cellule staminali tumorali, particolarmente resistenti ai trattamenti convenzionali. In una recente collaborazione internazionale, i ricercatori hanno scoperto nuovi composti capaci di colpire in modo selettivo la funzionalità mitocondriale delle cellule tumorali, risparmiando le cellule sane.

Pubblicata sulla prestigiosa rivista Molecular Cancer, la ricerca si concentra su un problema oncologico di particolare rilevanza: il carcinoma polmonare non a piccole cellule con mutazione del gene LKB1. Questo gene agisce come un oncosoppressore, ma la mutazione ne compromette l’attività, favorendo la crescita tumorale. Circa il 30% dei pazienti affetti da questa forma di tumore presenta tale mutazione, per la quale finora non esistevano trattamenti mirati.

Nuovi agenti terapeutici contro il carcinoma con mutazione LKB1

Grazie a Fiorillo e al suo team, sono stati identificati due composti capaci di ridurre la funzionalità mitocondriale nelle cellule tumorali LKB1 mutate, aprendo nuove possibilità terapeutiche per una delle malignità più difficili da trattare. Questi agenti non solo limitano la crescita tumorale, ma potrebbero anche ridurre il rischio di recidive e metastasi, migliorando significativamente le prospettive di sopravvivenza dei pazienti.

«Il nostro obiettivo è sviluppare trattamenti più efficaci e selettivi, che agiscano direttamente sulle vulnerabilità molecolari dei tumori avanzati», ha dichiarato Fiorillo. «Con i nuovi composti abbiamo dimostrato che è possibile colpire specificamente le cellule tumorali, lasciando intatte quelle sane e riducendo gli effetti collaterali».

Un ritorno che dà valore alla Calabria

La scelta di Marco Fiorillo di tornare in Calabria è un esempio del successo delle strategie adottate dall’Unical per attrarre ricercatori di talento, incentivando il rientro dei “cervelli in fuga”. Laureato e dottorato presso lo stesso ateneo, Fiorillo rappresenta un simbolo di eccellenza accademica e di innovazione scientifica.

Grazie a studiosi come lui, l’Università della Calabria si afferma sempre più come un polo di ricerca avanzata, contribuendo a valorizzare il territorio e a promuovere soluzioni innovative per le sfide globali.