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L’arsenico negli scavi per il raddoppio ferroviario Palermo, Catania e Messina

Le analisi condotte non hanno rilevato rischi per la salute né per l’ambiente. Ma restano le preoccupazioni per i cittadini

Durante gli scavi per il raddoppio ferroviario tra Palermo, Catania e Messina, è emersa la presenza di arsenico, suscitando preoccupazioni tra i residenti di Nizza di Sicilia.

Il commissario straordinario Filippo Palazzo ha cercato di rassicurare la popolazione, affermando che le analisi condotte non hanno rilevato rischi per la salute né per l’ambiente.

Le analisi effettuate sull’aria, sull’acqua e sul terreno avrebbero dato risultati positivi, con Palazzo che ha sottolineato l’assenza di tracce di inquinanti nell’aria. Il Consorzio costruttore ha dichiarato che il terreno contaminato è stato classificato come rifiuto non pericoloso, originato da fenomeni naturali. 

Nonostante queste rassicurazioni, diversi gruppi politici e cittadini hanno espresso preoccupazioni. Il deputato Giuseppe Lombardo ha evidenziato come le concentrazioni di arsenico siano sette volte superiori ai limiti consentiti, chiedendo maggiore attenzione nella gestione dei materiali di scavo. Le interrogazioni all’Ars e al ministro della Salute Orazio Schillaci sono state sollecitate dalla parlamentare Dem Stefania Marino.

Per garantire la sicurezza, il Consorzio ha attivato misure preventive e collaborato con diverse autorità competenti. Un incontro tecnico del 18 ottobre ha proposto il conferimento dei materiali contaminati a impianti autorizzati. Inoltre, sono stati coinvolti specialisti delle università per monitorare e valutare ulteriori azioni necessarie.

Tuttavia, la preoccupazione tra i cittadini non si è placata. A Nizza, è stato formato un comitato che richiede un dialogo diretto con le ferrovie e le istituzioni. Anche a Messina, il deputato 5 Stelle Antonio De Luca ha chiesto verifiche urgenti riguardo al deposito di villaggio Unrra, dove si stocca materiale proveniente dai cantieri.

La situazione resta quindi sotto osservazione, con i cittadini che chiedono garanzie concrete sulla salute e sull’ambiente mentre i lavori proseguono.