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La mafia e il “Ponte sullo Stretto”: l’ombra delle infiltrazioni. Le indagini partono da Milano

Un’inchiesta della Procura di Milano ha acceso i riflettori su possibili infiltrazioni mafiose legate alla realizzazione del Ponte sullo Stretto di Messina. L’indagine coinvolge la cosca di Barcellona Pozzo di Gotto, già attiva nell’appalto dello scalo ferroviario di Porta Romana a Milano.

Le accuse

Le indagini ipotizzano che la cosca mafiosa abbia cercato di infiltrarsi nel consorzio “Webuild”, aggiudicatario dei lavori per il Ponte sullo stretto. L’obiettivo, secondo gli investigatori, non sarebbe stata solo un’operazione immobiliare.

Secondo il racconto delle carte dell’indagine i due, Giovanni Buontempo e Francesco Scirocco,  ufficialmente ristoratore e costruttore di Gioiosa Marea, ma con una condanna per concorso esterno in associazione mafiosa, si apprende da La Repubblica, hanno agganciato Danilo Condipondero, dipendente di Webuild, non coinvolto nell’indagine, che era in cerca di un immobile in zona compatibile con i futuri cantieri. Intestato a Scirocco. Ma lui non può comparire proprio a causa delle condanne. Alla fine l’affare non si chiude. Ma per gli investigatori, «è sicuramente di estremo interesse investigativo il fatto che uno dei referenti di una società a partecipazione statale come Webuild, deputata a costruire una delle più imponenti opere pubbliche italiane, si renda disponibile ad un incontro con un noto pregiudicato per reati di mafia al fine di trattare con lui un’operazione immobiliare». 

Chi indaga dice anche che è impossibile che il dipendente di Webuild non conoscesse i trascorsi di Buontempo. E per i pm “è di estremo interesse investigativo il fatto che il referente di una società a partecipazione statale si renda disponibile per l’incontro con un noto pregiudicato per reati di mafia”.

La risposta di Webuild

Webuild ha respinto con fermezza le accuse, dichiarando di aver sempre agito nel rispetto della legalità. L’azienda ha inoltre sottolineato di aver adottato rigorosi protocolli antimafia.

Il dibattito sul Ponte

L’inchiesta sulla mafia riapre il dibattito sul Ponte sullo Stretto di Messina. Un’opera da sempre contestata per i suoi elevati costi e per i suoi impatti ambientali. Le preoccupazioni per le infiltrazioni mafiose rischiano di ostacolare ulteriormente la realizzazione del progetto.