All’interno del carcere di Rossano un’importante operazione della polizia penitenziaria ha portato alla luce un vero e proprio traffico illegale di telefoni cellulari e droga.
Durante i controlli, le forze dell’ordine hanno sequestrato 30 cellulari nascosti in un deposito situato in una zona particolarmente difficile da raggiungere dell’istituto penitenziario. Oltre ai dispositivi, è stato rinvenuto un notevole quantitativo di sostanze stupefacenti, alimentando sospetti su una rete criminale ben organizzata operante all’interno del carcere.
Secondo quanto emerso dalle indagini, i cellulari venivano venduti da un gruppo di detenuti ad altri reclusi, in cambio di somme di denaro. Questo mercato clandestino consentiva ai detenuti di comunicare con l’esterno senza il controllo delle autorità, con possibili legami con attività illecite esterne.
Le autorità stanno approfondendo le indagini per individuare tutti i responsabili coinvolti e per capire come i telefoni e la droga siano riusciti ad entrare all’interno della struttura. È probabile che vi siano stati complicità o falle nei sistemi di controllo.
Richiamo a un precedente episodio (26 settembre 2020)
Non è la prima volta che al carcere di Rossano emergono stratagemmi ingegnosi per introdurre telefoni tra i detenuti. Nel settembre del 2020, agenti della penitenziaria scoprirono telefonini nascosti tra le sfoglie di lasagne crude e cannelloni crudi, contenute in confezioni sigillate come quelle di un supermercato. Questi mini-cellulari venivano utilizzati dai detenuti non solo per mantenere contatti con i familiari ma anche, in alcuni casi, per impartire ordini criminali all’esterno.