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I nuovi Presidi Slow Food della Città Metropolitana: i “Pruna di frati di Terranova” e le “Piparelle di Villa San Giovanni”

Due nuovi presidi Slow Food: “Pruna di frati” di Terranova e “Piparelle” di Villa San Giovanni, sono stati presentati a Palazzo Alvaro, sede della Città Metropolitana di Reggio Calabria.

Una partecipata conferenza per salutare l’ingresso dei due nuovi prodotti identitari tra le eccellenze calabresi riconosciute da Slow Food.

Si tratta di due prodotti gastronomici identitari del territorio reggino, maggiormente salvaguardati e valorizzati grazie all’impegno dell’Ente, promotore istituzionale che ha affiancato i produttori coinvolti da Slow Food.

Per l’occasione – riporta la nota – erano presenti il sindaco metropolitano Giuseppe Falcomatà, il vicesindaco Carmelo Versace e il già consigliere metropolitano delegato all’Agricoltura, ora consigliere comunale reggino Giuseppe Giordano. Per Slow Food erano presenti Michelangelo D’Ambrosio, presidente Slow Food Calabria, Francesco Saccà, responsabile Presidi di Slow Food Reggio Calabria, Francesco Foti, responsabile dei Presidi per la Condotta Slow Food versante dello Stretto e Costa Viola, Massimo Arena, presidente dell’associazione dei produttori del Presidio Slow Food “Piparelle di Villa San Giovanni”, Valerio Crinò, rappresentante produttori “Pruna di frati di Terranova” , oltre ai rappresentanti dei quattro Comuni interessati dai nuovi Presidi, Villa San Giovanni, con il sindaco Giusy Caminiti, Terranova Sappo Minulio, con il sindaco Ettore Tigani, Molochio, con il sindaco Marco Giuseppe Caruso, e Varapodio, con il sindaco Orlando Fazzolari. In sala anche i produttori delle aziende coinvolte.

In Calabria, è stato detto, sono attivi 12 Presidi Slow Food, di questi cinque sono presenti nell’area metropolitana reggina, si tratta dell’arancia Belladonna di Villa San Giuseppe, il Caciocavallo di Ciminà, il capicollo Azeanca grecanico e gli ultimi due ingressi: Piparelle e Pruna di frati, che raggruppano complessivamente 25 produttori.

L’impegno di Palazzo Alvaro si è profuso per un’attenzione particolare e tutela delle produzioni tipiche che rischiavano di scomparire.