Il porto di Gioia Tauro sarà un elemento centrale nella costruzione del Ponte sullo Stretto, ma senza compromettere la sua funzione di hub logistico. L’accordo, raggiunto durante la Conferenza dei Servizi promossa dal Ministero delle Infrastrutture lo scorso aprile, ha accolto la proposta dell’Autorità Portuale di Sistema dei Mari Tirreno Meridionale e Ionio, risolvendo le potenziali interferenze legate allo stoccaggio di materiali per la costruzione dell’opera.
In origine, il progetto prevedeva l’uso delle banchine di levante per le operazioni di carico e scarico, rischiando di ostacolare le attività dei terminal contenitori e la continuità logistica. Tuttavia, la soluzione accettata sposta le aree di stoccaggio a sud del bacino di evoluzione e in zone retrostanti, riducendo l’impatto sull’operatività portuale. Questa riorganizzazione è stata concordata con la società Stretto di Messina Spa e con la Capitaneria di Porto, garantendo che le operazioni non interferiranno con la navigabilità del bacino.
L’Autorità Portuale, rappresentata dal presidente Andrea Agostinelli, ha espresso soddisfazione per la collaborazione tra gli attori coinvolti. Anche i terminalisti MCT e Automar hanno accolto positivamente la soluzione, che salvaguarda gli investimenti e il rilancio del transhipment nello scalo. Il porto di Gioia Tauro continuerà quindi a giocare un ruolo fondamentale per l’economia regionale e nazionale, consolidando la sua posizione come snodo strategico del Mediterraneo.
L’accordo sottolinea anche l’importanza di una pianificazione sinergica per garantire lo sviluppo infrastrutturale della Calabria, di cui il Ponte sullo Stretto rappresenta un pilastro, insieme all’Alta Velocità e al rafforzamento delle strutture portuali. Si tratta di un’occasione unica per rilanciare la competitività del territorio e il sistema logistico nazionale, con benefici a lungo termine per l’intero Mezzogiorno.