Un’operazione condotta dai finanzieri del Comando Provinciale di Palermo ha portato all’arresto di un uomo, accusato di essere il punto di riferimento per la criminalità organizzata e comune nella fabbricazione, modifica e distribuzione di armi da fuoco.
L’indagine, condotta dai Baschi Verdi del Gruppo Pronto Impiego, ha consentito di scoprire un laboratorio clandestino perfettamente attrezzato e un arsenale nascosto in un garage.
La scoperta e le indagini
Le Fiamme Gialle hanno avuto notizia dell’attività illegale dell’uomo grazie a segnalazioni e attività di intelligence. L’indagato, ritenuto capace di reperire, assemblare e modificare armi di ogni tipo, le metteva successivamente a disposizione della criminalità, alimentando un mercato pericoloso e in crescita. L’uso di tali armi, secondo gli inquirenti, si è diffuso anche tra giovanissimi, coinvolti in scontri violenti nelle aree della movida cittadina.
Dopo un’attenta attività di pedinamento e osservazione, è stata individuata la base operativa dell’uomo: una villa a Ciaculli, alla periferia di Palermo, circondata da un ampio terreno e dotata di sofisticati sistemi di videosorveglianza. Inoltre, un garage sotterraneo nel quartiere Villaggio Santa Rosalia serviva come deposito per l’arsenale.
Il blitz e i ritrovamenti
Il blitz è scattato con due perquisizioni simultanee.
- Villa a Ciaculli:
All’interno della residenza, i finanzieri hanno scoperto un laboratorio attrezzato con macchinari per la modifica e l’assemblaggio di armi. Tra gli strumenti sequestrati: banchi da lavoro, torni, attrezzature per l’incapsulamento di proiettili e materiali per la fabbricazione di munizioni. Qui è stata trovata anche una pistola semiautomatica in fase di lavorazione, parti di fucili e pistole, oltre a polvere da sparo e inneschi. - Garage nel Villaggio Santa Rosalia:
Nascosto in un’intercapedine del controsoffitto, il garage celava un arsenale impressionante. I finanzieri hanno rimosso assi di legno che coprivano la struttura, scoprendo 14 armi da fuoco tra revolver e pistole semiautomatiche, 1.431 tra proiettili, bossoli e cartucce, 8 caricatori, 4 silenziatori e una grande quantità di parti di armi, come castelli, tamburi e canne.
Le accuse e le conseguenze
L’uomo è stato arrestato in flagranza di reato con accuse di detenzione abusiva di armi, fabbricazione clandestina e traffico illegale. L’operazione rappresenta un duro colpo alla rete di approvvigionamento della criminalità organizzata, che sfruttava le capacità dell’arrestato per alimentare un mercato nero di armi sempre più capillare.
Un fenomeno preoccupante
Secondo gli investigatori, le armi sequestrate erano destinate sia a gruppi criminali di spicco sia a giovani coinvolti in episodi di violenza urbana. Negli ultimi mesi, il numero di armi utilizzate in risse e scontri nella movida è aumentato esponenzialmente, con gravi conseguenze per la sicurezza pubblica.
Il Colonnello della Guardia di Finanza di Palermo ha dichiarato:
“Con questa operazione abbiamo rimosso una minaccia concreta per la sicurezza del territorio. La presenza di un laboratorio di questo tipo dimostra quanto sia necessario mantenere alta l’attenzione sul traffico illecito di armi.”
Il materiale sequestrato è stato catalogato e messo a disposizione dell’autorità giudiziaria, che sta proseguendo le indagini per individuare eventuali complici e ulteriori ramificazioni della rete.