Il Comitato Difesa della Costa di Cannitello è stato ricevuto nei giorni scorsi dalla Prefettura di Reggio Calabria e ha fatto emergere le gravi mancanze e gli effetti devastanti delle opere compiute dalle amministrazioni succedutesi dal 2007 ad oggi.
“L’apporto della Prefettura è stato quello più proficuo e dirimente, poiché, si è posto al nostro fianco e quindi a tutto il territorio”, lo afferma in una nota il Comitato per la difesa della costa di Cannitello.
“La sua attività ha consentito di ottenere due importanti finanziamenti: quello di 1,8 milioni di euro che avrebbe dovuto spendere la Città Metropolitana entro il 31.12.2023; e quello di 400.000 euro destinato al Comune di Villa San Giovanni. Questo finanziamento è stato utilizzato per un’opera di ripascimento nel letto del Torrente Zagarella, che ha portato un momentaneo beneficio al tratto di costa interessato, ma non ha potuto interrompere l’azione erosiva in corso.
Il comitato, rendendosi conto dell’insufficienza dell’opera e della necessità di intervenire tempestivamente vista l’evoluzione negativa dell’azione erosiva insisteva presso la Città Metropolitana peraccelerare le procedure, visto l’imminente scadenza del termine (31/12/2023) che avrebbe visto la perdita del finanziamento. «Nonostante l’urgenza di provvedere tenuto conto dell’erosione grave che si stava verificando sulla costa, malgrado la nostra opera – dice ancora il comitato – diretta a sollecitare l’azione amministrativa, benché ci fosse la possibilità di utilizzare il finanziamento, paradossalmente si è arrivati alla scadenza de termine per l’utilizzo dei fondi senza poterli impiegare”.
L’incontro in Prefettura ha rivelato una crudele verità: il finanziamento di 1,8 milioni di euro non era stato impegnato in quanto la progettazione presentata è stata bocciata dal PAUR Regionale per mancanza di studi meteomarini propedeutici. E facile immaginare l’incredulità del Comitato nell’apprendere che il finanziamento era andato perduto.
Ulteriore notizia sbalorditiva – sottolinea il comitato – lo studio incaricato dalla Città Metropolitana ha redatto e presentato un progetto che prevede la posa di ulteriori massi millantando l’avallo da parte Comitato che invece si è sempre espresso negativamente rispetto atale tipo di opera e che ha combattuto contro questo tipo di intervento.
«L’aberrante situazione – prosegue il comitato – è stata ben rappresentata dal prof. Felice Arena (presente all’incontro) che ha definito Cannitello “un malato terminale a cui si somministra un’aspirina senza la prescrizione di un medico”, e pertanto è apparso ancora più sbalorditivo rilevare che il citato (nel parere negativo al progetto) studio meteomarino e un elaborato propedeutico e indispensabile a ogni progettazione e che lo stesso non è mai stato redatto e che non è stato previsto nell’ambito del finanziamento di 2,5 milioni di euro che il Comune di Villa San Giovanni ha ottenuto per effettuare degli interventi sulle fiumare che sono tra le naturali fonti per il ripascimento marino. Tale concetto èstato chiarito dall’ing. Claudio Moroni della Regione Calabria, che si è impegnato a reperire i fondi per gli studi meteoma-rini, cosicomesi è detto disponibilea chiedere il recupero della somma di 1,8 milioni di euro persa dalla Città Metropolitana, cosi come l’Amministrazione Comunale di Villa San Giovanni si è impegnata a completare l’intervento di ripascimento finan-ziato con la somma di 80.000 euro recuperata dalle economie dell’appalto”.
In parole povere, le amministrazioni hanno mantenuto un atteggiamento di assoluta chiusura nei riguardi del comitato; nel progetto si è millantato il favore del comitato, invece assolutamente contrario al tipo di opera progettata; il progetto è stato redatto senza lo studio meteomarino indispensabile per la progettazione con l’ovvia conseguenza della impossibilità della approvazione del progetto e della perdita della opportunità per le coste cannitellesi di trovare sollievo, ciò con la beffarda promessa che tutto sara riprogrammato come se la situazione non fosse già estremamente urgente.
«Oggi – conclude nella nota il Comitato – sappiamo che un progetto scellerato ha distrutto e continua a distruggere Cannitello; che chi deve tutelare il territorio ha operato e opera senza i dovuti studi propedeutici e senza rendersi conto della gravità della situazione e della necessità di interventi urgenti; che il finanziamento di 1,8 milioni di euro invece di essere speso per gli interventi urgenti e riparatori richiesti (riparazione dell’opera dannosa), malgrado le continue promesse ricevute, è stato perso per le incapacità di chi era preposto a gestire l’iter burocratico e di chi era ed è preposto a vigilare sull’azione in corso! Cannitello affonda e continuano a proporci procedure ordinarie anziché interventi urgenti in vista della emergenza che ancora si sta vivendo».