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Area Metropolitana di Reggio Calabria News

Emergenza idrica a Reggio Calabria: rete colabrodo e diga del Menta al 24%

Il 50% dell’acqua si perde nella rete idrica obsoleta, mentre la risorsa idrica della diga del Menta è vicina al minimo storico. Necessarie misure urgenti per evitare una crisi irreversibile

La provincia di Reggio Calabria è nel pieno di una grave emergenza idrica, un problema che si aggrava giorno dopo giorno a causa di una rete idrica obsoleta e inefficiente. Secondo i dati diffusi da esperti del settore e amministrazioni locali, circa il 50% dell’acqua immessa nella rete si perde sottoterra a causa di falle e rotture, sintomo di una gestione infrastrutturale ormai al collasso.

Questa situazione drammatica è resa ancora più critica dal livello della diga del Menta, una delle principali fonti di approvvigionamento idrico della provincia. Attualmente, il bacino idrico si trova al 24% della sua capacità, un dato allarmante che rischia di compromettere la distribuzione di acqua potabile a famiglie, aziende e attività agricole.

Nonostante l’inaugurazione della diga del Menta risalga a pochi anni fa come soluzione per contrastare la storica carenza idrica della zona, il potenziale della struttura è messo a dura prova dalla siccità, dal cambiamento climatico e dalla mancata manutenzione degli impianti. Parallelamente, la rete idrica comunale, vecchia di decenni, si dimostra inadeguata a garantire un’efficace distribuzione.

Le cause del disastro
Le cause principali di questa crisi sono molteplici e interconnesse. Da un lato, il cambiamento climatico ha portato a una drastica riduzione delle precipitazioni, influendo negativamente sul riempimento dei bacini idrici. Dall’altro, la mancata pianificazione e i ritardi negli interventi di manutenzione della rete idrica amplificano una situazione già precaria.

Secondo gli esperti, il sistema idrico attuale è un “colabrodo” che disperde milioni di metri cubi d’acqua ogni anno. “Abbiamo bisogno di interventi strutturali immediati, non di soluzioni tampone”, ha dichiarato un portavoce di una delle associazioni per la tutela delle risorse idriche locali.

Le conseguenze per la popolazione
Le perdite nella rete e il livello critico della diga stanno già avendo ripercussioni dirette sui cittadini. In molte aree della provincia, le interruzioni del servizio idrico sono ormai quotidiane, costringendo le famiglie a fare i conti con lunghi periodi senz’acqua. A ciò si aggiungono le difficoltà per il settore agricolo e le imprese, che dipendono fortemente da un approvvigionamento costante e sicuro.

Le possibili soluzioni
Per affrontare questa crisi, le istituzioni locali e nazionali devono intervenire con urgenza. Tra le priorità, la modernizzazione della rete idrica attraverso investimenti infrastrutturali mirati e l’adozione di tecnologie innovative per ridurre le perdite. Inoltre, è necessario un piano di gestione delle risorse idriche che tenga conto degli effetti del cambiamento climatico e promuova un uso più sostenibile dell’acqua.

Parallelamente, servono campagne di sensibilizzazione per incoraggiare i cittadini a risparmiare acqua e un monitoraggio più efficace del consumo. “Non possiamo permetterci di sprecare una risorsa così preziosa”, ha sottolineato un rappresentante del settore ambientale.

Solo attraverso un’azione congiunta tra istituzioni, cittadini e imprese sarà possibile evitare che la crisi attuale si trasformi in una catastrofe irreversibile. I dati sulla diga del Menta e sulla rete idrica devono spingere a un cambiamento immediato e concreto per garantire il futuro idrico del territorio.