A seguito del dissesto finanziario, oggi, 20 gennaio 2022, si è insediata nel Comune di Villa San Giovanni, la Commissione Straordinaria di liquidazione, nominata con D.P.R del 10 gennaio 2022, composta dal Vice Prefetto Dott.ssa Antonia Ilaria Grazia Surace, dal dott. Francesco Consiglio e dal Sig. Santo Marino per l’amministrazione della gestione e dell’indebitamento pregresso, nonché per l’adozione di tutti i provvedimenti per l’estinzione dei debiti dell’Ente.
Per i comuni con popolazione superiore ai 5.000 abitanti l’organo straordinario di liquidazione è composto da una commissione di tre membri. La nomina dell’organo straordinario di liquidazione è disposta con decreto del Presidente della Repubblica su proposta del Ministro dell’interno. L’insediamento presso l’ente avviene entro 5 giorni dalla notifica del provvedimento di nomina.
Il Comune di Villa San Giovanni con Deliberazione del Consiglio Comunale n. 40 del 05/11/2021, resa immediatamente esecutiva, ha dichiarato lo stato di dissesto finanziario con 6.454.340,55 € che mancano nelle casse comunali con l’impossibilità di copertura finanziaria dei debiti fuori bilancio attestati dai Responsabili dei Settori dell’Ente, per un importo complessivo di € 3.396.858,81 e con delle passività potenziali derivanti da contenzioso pendente pari ad € 1.530.082,22. Uno squilibrio di bilancio riferito all’esercizio 2021 pari ad € 4.414.130,08, comprensivo della quota di disavanzo pari ad € 1.060.617,31.
L’Organismo straordinario di liquidazione opererà in posizione di autonomia e totale indipendenza dalle strutture dell’Ente, è Organo del Comune e non Organo dello Stato e, conseguentemente, non può avvalersi del patrocinio dell’Avvocatura dello Stato. In caso di giudizio può decidere se avvalersi dei legali dell’Ente o procedere all’affidamento di apposito incarico a professionista esterno.
Un Organo insediatosi dopo il dissesto finanziario che ha reso impossibile l’approvazione del bilancio di previsione 2021-2023 per il Comune di Villa San Giovanni. Un dissesto per il quale è stato chiesto l’annullamento, previa sospensiva, dai consiglieri di maggioranza Aragona, Santoro e Morgante, ricorrenti al Tribunale Amministrativo Regionale – TAR(leggi qui).