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Al CIPESS: Ponte sullo Stretto ha un costo di 13,5 miliardi. Sicilia e la Calabria insieme investono 1 miliardo e 600 milioni di euro

Al CIPESS il Piano Economico-Finanziario: Investimento complessivo di 13,5 miliardi di euro, con fondi statali, regionali e ministeriali

La Commissione Bilancio della Camera dei Deputati, a Montecitorio, ha definito i costi per la costruzione del Ponte sullo Stretto di Messina; il prossimo passo, il CIPESS.

Secondo quanto riportato dalla Gazzetta del Sud, nelle ultime settimane si era diffuso un clima di incertezza alimentato da un emendamento della Lega che sembrava aumentare di tre miliardi le risorse per la progettazione del collegamento stabile e delle opere connesse. Tuttavia, l’amministratore delegato della società “Stretto di Messina” ha confermato che il costo totale dell’investimento rimane fissato a circa 13,5 miliardi di euro.

Il Piano economico-finanziario, che include tutti i dettagli delle risorse necessarie, è stato definito dalla società e verrà presentato ufficialmente al Comitato interministeriale per la programmazione economica e lo sviluppo sostenibile (CIPESS) nelle prossime ore.

Suddivisione dei Costi e Stanziamenti

Nell’ambito della nuova manovra di Bilancio, il costo a carico dello Stato è stato ridotto a 6,9 miliardi di euro, rispetto ai 9,3 miliardi stimati in precedenza. Questo risparmio si accompagna a una maggiore specificazione delle fonti di finanziamento. Secondo quanto spiegato dalla Gazzetta del Sud, il progetto attingerà anche a 4,6 miliardi di euro provenienti dai Fondi di Sviluppo e Coesione (FSC), gestiti dai Ministeri.

Un contributo fondamentale arriva inoltre dalle Regioni direttamente interessate dall’opera: Sicilia e Calabria. I due enti territoriali investiranno complessivamente 1,6 miliardi di euro, sempre prelevati dai fondi FSC. Questa ripartizione ha suscitato critiche da parte delle opposizioni, che l’hanno definita un “scippo” ai danni delle reali necessità dei cittadini. Nonostante ciò, i presidenti delle due Regioni, Renato Schifani per la Sicilia e Roberto Occhiuto per la Calabria, hanno difeso con forza l’iniziativa, sottolineando come questi investimenti porteranno benefici economici e infrastrutturali proprio ai territori coinvolti.

Opportunità per il Sud Italia

Il Ponte sullo Stretto, progettato per collegare in maniera stabile la Sicilia al resto della penisola italiana, rappresenta un’opera di grande portata strategica. Secondo i promotori, l’infrastruttura stimolerà lo sviluppo economico del Sud, migliorando la mobilità e l’integrazione dei territori. Gli interventi previsti includono anche opere connesse, come strade e ferrovie, che miglioreranno significativamente la logistica regionale.

I dettagli definitivi del Piano economico-finanziario saranno fondamentali per valutare l’effettiva sostenibilità del progetto, considerando le perplessità sollevate da alcuni esperti riguardo l’impatto ambientale e il rischio di costi aggiuntivi nel corso della costruzione.

Prospettive Future

Con il Piano ormai in fase avanzata e l’approvazione formale attesa nelle prossime settimane, il Ponte sullo Stretto si avvicina sempre più alla fase esecutiva. Il progetto non è privo di ostacoli, ma i governi regionali e nazionali sembrano determinati a portarlo a termine, nella convinzione che rappresenti una svolta epocale per l’intero Mezzogiorno.

Le prossime fasi includeranno gare d’appalto e ulteriori verifiche tecniche, con l’obiettivo di iniziare i lavori nel minor tempo possibile. Intanto, il dibattito pubblico sul bilancio tra costi e benefici rimane acceso, in attesa di ulteriori sviluppi.