Il dibattito sul Ponte sullo Stretto continua a infiammare la politica e l’opinione pubblica, ma come Circolo PD di Villa San Giovanni, si legge nel comunicato stampa, sentiamo il dovere di fare chiarezza e riportare la discussione su un terreno concreto, lontano dalle astratte visioni retoriche che ne travisano la natura.
La recente riflessione di Lorenzo Micari, esponente politico villese di centrodestra, rappresenta in modo esemplare l’approccio ideologico dei favorevoli alla Grande Opera: un Ponte astratto, immaginato come una leva di crescita e sviluppo per l’intero Mezzogiorno. Tuttavia, questo approccio, pur affascinante da un punto di vista retorico, si infrange contro la realtà dei fatti.
Il “Ponte in sé”, che esiste solo nelle illusioni di chi lo sostiene, è una costruzione disincarnata, distante dai problemi reali e dai limiti insormontabili del progetto concreto che si intende portare avanti. Quello che esiste è “questo Ponte”, sempre lo stesso, con le sue gravi lacune tecniche, ambientali ed economiche:
- Un progetto fallace e obsoleto, ereditato dai governi Berlusconi e Salvini, che non ha mai risposto alle prescrizioni tecniche e ambientali essenziali per la sua fattibilità e sostenibilità.
- Un appalto bocciato e rianimato artificialmente attraverso una norma ad hoc che ha moltiplicato i costi, ignorando le norme europee sugli appalti e aumentando il rischio di sprechi.
- Un Ponte che danneggia le infrastrutture esistenti, con un franco navigabile ridotto che comprometterebbe l’attività del Porto di Gioia Tauro, un asset strategico per l’economia calabrese e nazionale.
- Un’opera senza piano di cantierizzazione e con gravi rischi per la salute pubblica, che trasformerebbe Villa San Giovanni nella “Città sotto il Ponte”, esposta a inquinamento e disagi senza precedenti.
- Un colpo durissimo per i cittadini espropriati, le cui proprietà hanno già perso valore per i vincoli imposti, senza che sia stato previsto un adeguato piano di indennizzi.
- Un simbolo di sottrazione di risorse per il Sud, con fondi destinati alla coesione sociale di Calabria e Sicilia dirottati su un’opera inutile e divisiva.
Non possiamo inoltre ignorare il carattere autoritario con cui questo progetto viene imposto: dal ricorso ai decreti per abolire il dibattito pubblico, alla criminalizzazione di ogni forma di protesta civile, fino alla totale assenza di trasparenza su un piano esecutivo che procede per stralci funzionali, il preludio a un’opera incompiuta.
Questo Ponte non è il sogno di crescita che ci viene raccontato, ma un incubo concreto che rischia di sottrarre al Mezzogiorno le sue risorse, la sua dignità e il suo futuro.
Il nostro impegno come Circolo PD “T. Giordano” sarà quello di continuare a denunciare le gravi criticità di questo progetto, sostenendo tutte le azioni legali e politiche necessarie, dal ricorso al TAR agli esposti all’ANAC e all’Autorità Garante per la Concorrenza. Il Ponte sullo Stretto non può essere ridotto a una “bandierina politica” utile solo per gli interessi elettorali della Lega Nord e di Salvini.
Invitiamo tutte le cittadine e i cittadini a riflettere sulla realtà di questa opera e a unirsi alla nostra battaglia per un Mezzogiorno che investa in infrastrutture utili, sostenibili e rispettose delle persone e dei territori.
Fonte: Comunicato di Enzo Musolino
Segretario cittadino
Circolo PD “T. Giordano”
Villa San Giovanni.