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TikTok bloccato negli Stati Uniti: confermato il divieto. In Italia crescono le preoccupazioni

Negli USA l’App di condivisione video interrotta in attesa di possibili negoziazioni. Intanto in Italia crescono le preoccupazioni sui contenuti per i giovani e si valutano nuove regole per le pubblicazioni

La Corte Suprema degli Stati Uniti ha recentemente confermato all’unanimità una legge federale che impone al colosso cinese ByteDance di vendere TikTok entro il 19 gennaio 2025, altrimenti l’app sarà bandita dal territorio statunitense.

Questa decisione è motivata da preoccupazioni legate alla sicurezza nazionale, in quanto si teme che l’App possa condividere dati sensibili degli utenti con il governo cinese.

In risposta, TikTok ha interrotto l’accesso agli utenti statunitensi poco prima dell’entrata in vigore del divieto, rimuovendo l’App dagli store digitali di Apple e Google e impedendo nuovi download.

Gli utenti che avevano già installato l’App visualizzano ora un messaggio di errore che ne impedisce l’utilizzo.

Il presidente eletto Donald Trump ha dichiarato l’intenzione di concedere una proroga di 90 giorni al divieto, al fine di esplorare soluzioni che mantengano TikTok operativo negli Stati Uniti.

Tuttavia, la legge rimane in vigore e richiede che ByteDance ceda le sue operazioni statunitensi a un acquirente approvato.

In Europa, e in particolare in Italia, TikTok è oggetto di attenzione riguardo alla sicurezza dei giovani utenti. La Commissione Europea ha avviato un’indagine per verificare possibili violazioni degli obblighi di tutela dei minori previsti dalla legge sui servizi digitali (DSA).

Inoltre, TikTok ha implementato politiche per proteggere gli adolescenti da contenuti illegali e pericolosi, inclusi quelli che possono causare danni di tipo sessuale.

In Italia, l’età minima per iscriversi autonomamente a TikTok è fissata a 14 anni; al di sotto di questa età è necessario il consenso dei genitori.

Nonostante queste misure, permangono preoccupazioni riguardo alla diffusione di contenuti inappropriati o poco affidabili tra i giovani. Pertanto, potrebbe essere necessario un aggiornamento delle normative e delle linee guida per le pubblicazioni in Italia, al fine di garantire un ambiente digitale più sicuro per gli utenti più giovani.