Il 13 dicembre 1995 moriva il Capitano di Fregata Natale De Grazia, figura simbolo della lotta per la tutela dell’ambiente e della giustizia in Italia.
Nato a Reggio Calabria il 24 dicembre 1956, Ufficiale della Marina Militare e membro della Guardia Costiera, De Grazia è ricordato per il suo impegno nelle delicate indagini sulle cosiddette “navi dei veleni”, sospettate di trasportare e affondare rifiuti tossici e radioattivi nel Mediterraneo.
La sua morte, avvenuta 28 anni fa in circostanze sospette durante una missione verso La Spezia, fu inizialmente attribuita a cause naturali. Solo anni dopo, ulteriori accertamenti rivelarono la possibile ingestione di sostanze tossiche, portando alla convinzione che il suo decesso fosse legato al suo lavoro sulle infiltrazioni criminali nel traffico di rifiuti pericolosi. Questo tragico evento ha suscitato un’eco nazionale, richiamando l’attenzione sull’importanza di combattere le minacce ambientali e il malaffare organizzato.
Nel corso degli anni, il suo operato è stato riconosciuto con numerosi tributi simbolici, tra cui la recente intitolazione del porto di Scilla alla sua memoria, per trasmettere alle nuove generazioni i valori di legalità e rispetto del territorio.
La recente intitolazione del porto di Scilla al Capitano De Grazia rappresenta un omaggio alla sua memoria e un invito a preservare i valori di legalità, giustizia e tutela ambientale, trasmettendoli alle nuove generazioni. La sua eredità rimane un esempio di coraggio e impegno civile per la salvaguardia della giustizia e dell’ambiente.