Il processo “Gotha”, celebrato presso la Corte d’Appello di Reggio Calabria con rito abbreviato, ha portato a importanti sviluppi giudiziari. Sono state confermate tre assoluzioni “con formula ampia” e riformulate quattro condanne per figure di spicco della scena politico-mafiosa calabrese.
Gli assolti includono Antonio Messina, ex sindaco di Villa San Giovanni, e gli imprenditori Emilio Angelo Frascati e Lorena Franco. Tra i condannati, l’avvocato Giorgio De Stefano, ritenuto consigliere della cosca De Stefano, ha visto la sua pena ridotta a 10 anni, rispetto ai 20 stabiliti in primo grado. Roberto Franco è stato condannato a 12 anni, Domenico Marcianò a 8, e Antonino Nicolò a 3 anni.
Il processo Gotha si distingue per aver portato alla luce una rete occulta di connessioni tra la ‘ndrangheta e istituzioni locali, basandosi su una vasta mole di intercettazioni e testimonianze. La “componente riservata” della criminalità organizzata calabrese, secondo i magistrati, agiva non solo tramite affiliazioni tradizionali, ma anche grazie a una sofisticata infiltrazione nei settori pubblico e privato, manipolando decisioni politiche ed economiche cruciali.
Questa inchiesta è considerata una delle più significative contro la ‘ndrangheta degli ultimi anni, consolidando l’accusa di un sistema mafioso capace di governare nell’ombra il destino economico e sociale di Reggio Calabria e dintorni.