Si è tenuta oggi, nel suggestivo Salone degli Specchi della Città metropolitana di Messina, la cerimonia di sottoscrizione per la costituzione della Comunità Patrimoniale “Faro per i Forti dello Stretto”.
Un’iniziativa ambiziosa, promossa dal Centro Studi MedFort, volta alla salvaguardia e alla valorizzazione delle fortificazioni storiche dello Stretto di Messina, che rappresentano un importante capitolo del patrimonio culturale e militare italiano.
Alla firma dell’accordo erano presenti figure di spicco della politica e della cultura del territorio, tra cui il sindaco di Messina Federico Basile e l’assessore alla Valorizzazione e Promozione del Patrimonio Fortificato di Messina, Enzo Caruso. La partecipazione di autorità e istituzioni sottolinea il forte interesse verso una conservazione attiva e sostenibile dei beni storici e architettonici dell’area.
L’importanza di unire le forze
La Comunità Patrimoniale “Faro per i Forti dello Stretto” nasce con l’intento di unire le energie e le competenze di istituzioni, associazioni e università per salvaguardare il complesso sistema difensivo dello Stretto, che ha protetto per secoli le coste siciliane e calabresi. Questa collaborazione interregionale rappresenta un passo importante nella promozione della cultura e della storia locali, favorendo la sensibilizzazione verso la tutela dei beni storici.
Insieme al Comune di Messina, hanno aderito al progetto anche il Comune di Reggio Calabria, Villa San Giovanni e Campo Calabro, uniti da un forte legame storico e territoriale. La cooperazione tra Calabria e Sicilia rafforza l’idea di una gestione condivisa delle risorse culturali, in vista di future opportunità di sviluppo turistico e culturale.
Una rete interregionale per la valorizzazione dei forti
Questo progetto interregionale ha coinvolto anche le Università di Messina e Reggio Calabria, le Sovrintendenze dei Beni Culturali di entrambe le regioni e numerose associazioni locali, tra cui il “Comitato Salviamo Torre Cavallo e non solo”. A rappresentare il comitato, l’architetto Cinzia Basile, vicepresidente dell’associazione, ha espresso il proprio entusiasmo per il lavoro comune verso la preservazione delle fortificazioni storiche.
Grazie a questa collaborazione sinergica, la Comunità Patrimoniale punta a sviluppare progetti di ricerca, recupero e promozione dei forti dello Stretto, rendendo queste strutture testimonianze sempre più accessibili al pubblico. La collaborazione tra gli enti accademici, i Comuni e le associazioni permette di creare una rete strutturata, volta a studiare e conservare il valore storico e strategico delle fortificazioni.
L’impegno delle associazioni locali e delle università
Il ruolo delle università e delle associazioni è fondamentale per l’analisi e il recupero delle fortificazioni. Grazie alle competenze degli studiosi e degli storici locali, sarà possibile ricostruire la storia dei forti e progettare interventi di riqualificazione. Le associazioni di volontariato, come il “Comitato Salviamo Torre Cavallo e non solo”, si impegnano da tempo nella tutela di queste opere e, grazie alla comunità patrimoniale, potranno proseguire il loro lavoro con maggiori risorse e supporto istituzionale.
In futuro, il progetto ambisce anche ad attrarre finanziamenti e a sviluppare percorsi turistici e culturali che rendano il sistema difensivo dello Stretto un punto di interesse di rilievo nazionale e internazionale, contribuendo al rilancio economico delle aree interessate.
Uno sguardo al futuro: la valorizzazione sostenibile del patrimonio storico
La creazione della Comunità Patrimoniale “Faro per i Forti dello Stretto” rappresenta un passo significativo verso una valorizzazione sostenibile delle fortificazioni, integrandole nel contesto culturale e turistico moderno. Questa iniziativa, fondata sulla cooperazione tra istituzioni e associazioni locali, segna un cambio di rotta nella gestione del patrimonio storico, rendendo i forti dello Stretto un simbolo di coesione e orgoglio territoriale.
Grazie a questo progetto, le comunità di Messina e Reggio Calabria guardano al futuro con una visione condivisa di tutela e promozione culturale, che si tradurrà in benefici concreti per il territorio, creando nuove opportunità di sviluppo e occupazione nel rispetto delle radici storiche locali.