Di fronte alle sfide ambientali, la Calabria si trova in una situazione di forte criticità. L’ultimo report di Legambiente, “Ecosistema Urbano 2024”, evidenzia come le principali città calabresi, ad eccezione di Cosenza, occupino le ultime posizioni della classifica nazionale, denunciando gravi lacune in termini di gestione ambientale e sostenibilità urbana.
Ogni anno, Legambiente pubblica il rapporto “Ecosistema Urbano”, che fotografa lo stato di salute ambientale delle città italiane sulla base di parametri come qualità dell’aria, gestione dei rifiuti, efficienza energetica, mobilità sostenibile e verde urbano. Purtroppo, per le città calabresi, il bilancio del 2024 appare particolarmente preoccupante: Catanzaro, Vibo Valentia, Crotone e Reggio Calabria si collocano tutte agli ultimi posti della classifica, segnalando una condizione di forte arretratezza rispetto agli standard ambientali.
Catanzaro si distingue negativamente per la carenza di piste ciclabili e l’assenza di politiche incisive per ridurre il traffico e le emissioni; i livelli di smog registrati sono alti, e la qualità dell’aria risulta tra le peggiori del paese. Inoltre, la gestione dei rifiuti urbani è problematica, con un tasso di raccolta differenziata che resta ben al di sotto della media nazionale.
Vibo Valentia si trova in una situazione simile, con livelli di inquinamento atmosferico sopra la norma, una scarsità di aree verdi e limitate politiche di mobilità sostenibile. I trasporti pubblici sono poco efficienti, e i cittadini risentono di una rete stradale caotica e di una qualità della vita urbana compromessa.
Crotone registra risultati insoddisfacenti soprattutto nella gestione dei rifiuti e nella qualità dell’aria. Le iniziative per ridurre l’inquinamento sono quasi assenti, e la città si confronta con criticità legate all’inefficienza dei servizi pubblici e a una scarsa attenzione alla sostenibilità.
Reggio Calabria chiude la classifica calabrese, mostrando gravi lacune nell’implementazione di politiche ambientali concrete. Gli interventi per migliorare la qualità dell’aria e potenziare la mobilità sostenibile sono carenti, e la raccolta differenziata dei rifiuti non raggiunge risultati significativi.
Il caso di Cosenza: un’eccezione positiva
Nella desolante panoramica regionale, Cosenza rappresenta una nota di speranza. La città si posiziona significativamente più in alto rispetto alle altre città calabresi grazie a una serie di iniziative mirate alla sostenibilità. Cosenza ha investito in piste ciclabili e in aree verdi urbane, con risultati apprezzabili in termini di qualità dell’aria e di vivibilità. Il sistema di raccolta differenziata è più efficiente rispetto alle altre città calabresi, e sono stati avviati progetti per incentivare la mobilità sostenibile.
Secondo Legambiente, Cosenza può rappresentare un modello virtuoso per le altre città della Calabria, che necessitano di piani strutturali e interventi mirati per colmare il divario ambientale. Tuttavia, nonostante le sue buone performance, anche Cosenza ha margini di miglioramento, soprattutto nell’ottica di una maggiore efficienza energetica e nell’incremento della rete di trasporto pubblico.
Le ultime posizioni occupate dalle città calabresi nell’indagine di Legambiente pongono interrogativi cruciali sulle politiche locali e sulla gestione del territorio. Molte delle criticità dipendono da una scarsa pianificazione urbanistica, dall’insufficiente manutenzione delle infrastrutture e dalla carenza di fondi per progetti ambientali innovativi. La dipendenza dai mezzi di trasporto privati, il mancato utilizzo di fonti energetiche rinnovabili e la gestione inefficace dei rifiuti contribuiscono a rendere le città calabresi tra le meno sostenibili d’Italia.
Per invertire questa tendenza, Legambiente suggerisce una serie di azioni mirate: incentivare l’uso di trasporti pubblici ed ecologici, sviluppare aree verdi, ridurre le emissioni attraverso politiche di controllo dell’inquinamento e incrementare l’efficienza della raccolta differenziata. I fondi del PNRR e i finanziamenti europei rappresentano un’occasione unica per dare impulso a progetti di rigenerazione urbana e riqualificazione ambientale, ma è necessaria una volontà politica forte e decisa.