I carabinieri del Nucleo Investigativo di Varese hanno arrestato sei persone nell’ambito di un’inchiesta condotta dalla Direzione Distrettuale Antimafia (Dda) di Milano. Gli arrestati sono accusati di aver “esfiltrato” informazioni riservate e sensibili da diverse banche dati strategiche nazionali, tra cui il Sistema di Indagine (SDI), il database Serpico, il sistema dell’INPS e altre ancora.
Le accuse contro i soggetti arrestati, le cui identità non sono ancora state rivelate, riguardano l’accesso illegale e il furto di dati classificati. Secondo quanto reso noto dalla Procura di Milano, i sospettati avrebbero sfruttato queste informazioni per scopi di profitto, sia economico che di altra natura, rappresentando una minaccia per la sicurezza nazionale e la tutela della privacy dei cittadini. A quanto si è saputo, sarebbero appartenenti o ex delle forze dell’ordine, hacker e consulenti informatici.
L’indagine, coordinata dai pm Francesco De Tommasi e Gianluca Prisco sotto la guida del procuratore Marcello Viola, ha portato a una serie di perquisizioni e sequestri volti a bloccare l’ulteriore diffusione di dati riservati. Le indagini proseguono per individuare eventuali altri complici e chiarire l’ampiezza della rete criminale coinvolta, mentre la magistratura sta valutando le implicazioni legali e i danni provocati dalla sottrazione di dati.
L’inchiesta ha acceso i riflettori sull’importanza della sicurezza informatica e della protezione delle banche dati strategiche del Paese, che custodiscono informazioni sensibili su persone e istituzioni. Le autorità stanno intensificando le misure di prevenzione per evitare future violazioni, con l’obiettivo di garantire un maggiore controllo sugli accessi a tali sistemi critici per la sicurezza nazionale. (Notizia rilevata da ANSA).