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Ponte sullo Stretto di Messina: “Procedura sbagliata”. Il WWF sulla fiducia al DL Infrastrutture

La Camera ha votato la fiducia al Governo sul disegno di legge di conversione con modifica del decreto-legge 29 giugno 2024, n. 89 (DL Infrastrutture) che contiene anche disposizioni sul Ponte sullo Stretto di Messina.

Se le diposizioni saranno confermate dal Senato, al cui esame passa ora la legge di conversione, saranno possibili l’approvazione e la cantierizzazione del Ponte per fasi costruttive separate. Lo divulga in una nota il WWF Italia ETS.

“Il voto di fiducia della Camera – prosegue “World Wide Fund for Nature” – non riesce a nascondere i problemi di una procedura sbagliata per un’opera altrettanto sbagliata: il WWF Italia ha documentato in più occasioni come, per stessa ammissione dei progettisti, mancano test fondamentali per il progetto esecutivo in assenza dei quali non si può avere certezza sulla completa realizzabilità dell’opera. È assurdo procedere per stralci per un’opera che non è ancora certo che si possa completare.
La stessa Commissione nazionale sulla Valutazione di Impatto Ambientale (VIA) ha sottolineato la mancanza di approfondimenti essenziali sul rischio sismico e sul rischio idrogeologico. Peraltro, le osservazioni della Commissione VIA dell’aprile scorso coincidono con quanto già osservato nel 2013 dall’allora Commissione VIA. Non sono stati sufficienti 11 anni per risolvere i problemi che una parte dello Stato ha evidenziato ad un’altra parte dello Stato!

Non solo, alle carenze progettuali irrisolte dal 2013 se ne sono aggiunte altre come il netto contrasto con i piani di gestione di Rete Natura 2000 recentemente approvati“.


“Essere ricorsi al voto di fiducia da parte del Governo può mettere a tacere il confronto in Parlamento, ma non risolve le problematiche progettuali e procedurali: come può il Parlamento consentire di procedere per stralci nella cantierizzazione del Ponte sullo Stretto in assenza di un progetto esecutivo e della certezza della fattibilità dell’opera? E come può il Parlamento, specialmente a fronte di richieste reiterate e ancora insoddisfatte, pronunciarsi prima del giudizio di una Commissione tecnica di garanzia qual è la Commissione VIA?” – termina la nota.