In merito alle accuse e preoccupazioni sollevate dall’Ing. Risitano, in particolare, riguardo i cavi principali del “Ponte sullo Stretto di Messina”, Pietro Ciucci, Amministratore Delegato della società “Stretto di Messina”, ha sempre respinto le dichiarazioni, di preciso, sostiene «che sono prive di fondamento tecnico-scientifico».
I cavi del “Ponte sullo Stretto di Messina” e «in relazione ad alcune affermazioni prive di fondamento tecnico-scientifico emerse sui media, relative ai cavi principali del Ponte che sarebbero dei “prototipi”, e a connesse sperimentazioni di “difficilissima esecuzione”, tramite “macchine colossali” e “tempi lunghi di esecuzione”». Dunque, secondo Pietro Ciucci che amministra la Stretto di Messina Spa, «i cavi principali del Ponte non sono un prototipo. In particolare, i quattro cavi principali, realizzati mediante l’impiego di “Ppws”, funi prefabbricate da 127 fili, zincati e ad alta resistenza, sono di dimensioni analoghe a quanto già realizzato per il Ponte giapponese “Akashi Kayko”, in esercizio da 26 anni.
Inoltre, si rappresenta che recenti realizzazioni (lo “ShiZiYang Bridge” in Cina, del 2020) vedono l’impiego di cavi di diametro anche superiore a quelli del Ponte sullo Stretto (1,30 m vs 1,26 m). Per quanto riguarda il tema dei tempi e modalità delle prove di “fretting”, ovvero fatica da “sfregamento” cavi-selle, queste hanno una durata di alcuni mesi, non certo di anni o tantomeno di decenni, e si avvalgono di martinetti idraulici e strutture con dimensione massima di 10-15 metri, difficilmente definibili come “macchine di colossale dimensione”».
In un’intervista, l’Ing. Risitano ha sollevato alcune criticità relative ai cavi principali del “Ponte sullo Stretto”
L’Ingegner Antonino Risitano, è un noto critico del progetto del ponte sullo Stretto di Messina, in particolare per quanto riguarda la soluzione tecnica scelta, ovvero un ponte sospeso a campata unica.
Risitano ha sollevato diverse criticità, concentrandosi principalmente sui cavi principali del ponte, che definisce prototipi a causa delle loro dimensioni e caratteristiche senza precedenti. Secondo l’ingegnere, mancano adeguate prove di fatica su questi cavi e sui relativi elementi di appoggio, prove che dovrebbero essere condotte prima di procedere con la fase esecutiva del progetto.
Risitano ha espresso le sue perplessità anche in merito alle prove di fretting, sostenendo che le tempistiche fornite da Stretto di Messina S.p.A. non corrispondono alla realtà ed ha ribadito la necessità di rigorosi test scientifici per garantire la fattibilità e la sicurezza del ponte.
Le critiche dell’Ingegner Risitano si inseriscono nel più ampio dibattito sul ponte sullo Stretto di Messina, un progetto controverso che suscita forti opinioni e preoccupazioni da parte di esperti e cittadini.
Il professionista ha definito «i cavi “prototipi”, affermando che non esistono precedenti realizzazioni di simili dimensioni e caratteristiche. Sulle difficoltà di realizzazione ha sottolineato le complesse sfide ingegneristiche legate alla produzione e all’installazione dei cavi, richiedendo macchinari colossali e tempi lunghi di esecuzione.
Ha espresso dubbi sulla possibilità di effettuare test adeguati per garantire la sicurezza e la durabilità dei cavi in condizioni meteo estreme come quelle dello Stretto di Messina».
Tuttavia, è importante precisare che queste sono le opinioni dell’Ing. Risitano, e che il progetto del Ponte sullo Stretto di Messina è avvallato da altri esperti e ingegneri che ne sostengono la fattibilità e la sicurezza.
È importante ricordare che la costruzione del Ponte sullo Stretto di Messina è un progetto complesso e controverso, che suscita dibattiti e discussioni tra esperti e nella pubblica opinione. È fondamentale informarsi da diverse fonti e avere una visione completa delle diverse posizioni in gioco per farsi un’idea autonoma e ponderata.