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Ponte sullo Stretto: le navi ci passano sotto o no? Il Comitato perde la pazienza 

Il Comitato Titengostretto Villa San Giovanni non condivide la condotta comunicativa riguardante alcuni dati per la realizzazione del “Ponte sullo Stretto”, che afferma: “Un susseguirsi di comunicazioni e di notizie poi smentite, riconfermate in una girandola di notifiche nelle ultime ore. Le navi possono passarci al di sotto, no, non possono, ma ne passano poche oppure i dati non sono riferibili al 2024 e non tengono conto delle previsioni future e del gigantismo navale”.

“Il confronto tra i tecnici di SdM e i non favorevoli, a Palazzo Zanca, invece che chiarire i molti nodi critici, conferma in estrema sintesi la verità del problema dei cavi. 

In Consiglio dei Ministri il progetto del collegamento stabile tra Sicilia e Calabria rientra tra le materie critiche per decreto”.

“Salta il termine del 31 luglio del progetto esecutivo perché ci sono 68 prescrizioni- ribadiamo prescrizioni- del CTS e 239 richieste di integrazione da evadere e questo richiede tempo, tempo che la legge prevede. E ancora, sempre nel corso del confronto a Palazzo Zanca verrebbe fuori uno slittamento del progetto dalla fine del 2025 ad ulteriori 10 dieci mesi, il QdS pubblica la notizia e dopo qualche ora è rimossa”.

“Tornando al Decreto sulle materie critiche il progetto verrebbe sezionato, parcellizzato, portato avanti in assenza di progetto esecutivo ed a stato di avanzamento, moltiplicando le consulenze, le nomine, i compensi e procedendo con la cantierizzazione di cui non abbiamo ancora il piano! Sarebbe dunque una partenza forzata e forzosa, perché il tempo passa, e se prima il limite erano le elezioni europee, adesso si è spostato a quando? È perché? La fretta di un cronoprogramma irrealizzabile per un progetto che ancora resta da integrare, emendare, studiare, questo è ancora nebuloso.  

La prospettiva dello spezzettamento del progetto riporta all’analogo caso della variante di Cannitello incompiuta, con costi lievitati in corso d’opera e il mascheramento previsto e finanziato, mai realizzato: l’ecomostro”.

“Il Ponte, inserito nella rete Ten-T dall’Europa, l’opera unica al mondo, il progetto innovativo che dovrebbe rappresentare il cambio di passo del Meridione si muove a colpi di accelerazioni e di “avanti tutta” senza tenere conto dei territori. SENZA TENER CONTO DEI TERRITORI che pure hanno voce in capitolo e parecchia a giudicare dal Titolo V della Costituzione!”

“Interviene quindi l’A.D. di SdM sulla Gazzetta del Sud per dichiarare che “Non è previsto alcuno spezzettamento del progetto del ponte sullo Stretto di Messina”, niente stralci funzionali, dice. Saranno applicate le best practice internazionali per la realizzazione dei 40 km di raccordi ferroviari e stradali funzionali all’opera e utili alla popolazione. Il tutto senza alcun rischio di incompiute rassicura, tutto a colpi di leggi e decreti, in spregio ai territori ed ai cittadini. Di certo ricorrere ad annunci e smentite non fa bene a nessuno e ancor meno rassicura e convince sull’opera. Al contrario”.