Il “Ponte sullo Stretto”, un’opera che rischia di arenarsi per svariate e comprovate problematiche e complessità legate alla realizzazione proprio di un vero progetto.
Infatti, l’attuale struttura progettuale nata dopo un decennio di svariati studi da parte di affermati professionisti, indirizzata al Ministero da parte della Stretto di Messina con tanto coraggio, per la Valutazione di Impatto Ambientale – VIA e VAS, dovrebbe adeguarsi alle norme di legge attuali in materia ambientale in soli 120 giorni, ne restano attualmente circa 90. Delle norme di carattere tecnico ambientale che non possono e non devono essere ignorate dalla Webuild e Co.
A tal proposito, é già slittato a fine anno l’inizio dei lavori di cantierizzazione, ma il bello deve ancora arrivare. Infatti, la tanta sbandierata e riesumata opera colossale da parte del Ministro Salvini, é prevista in un’area a rischio sismico e quindi la zona interessata risulta NON edificabile, oltre che da un punto di vista normativo presenta dei vizi che non possono essere probabilmente sanati.
Oltre al fatto che già nel 2013 la Commissione di VIA si era già espressa sull’opera “Ponte sullo Stretto” e non diede parere favorevole a causa dell’impatto ambientale, in quanto la sua costruzione va ad apportare ai territori di Villa San Giovanni, Messina e tutte le zone coinvolte un impatto che attacca la biodiversità, il sistema eco-marino, l’aria e l’ambiente.
Resta anche confermato che il ponte progettato non è oggi fattibile e non lo sarà certamente per i prossimi decenni. Webuild lo sa e lo ammette nelle pagine 42- 43 del fascicolo PS0043 FO del progetto. Lo ha affermato e reso noto il Prof. Risitano e mai smentite dalla Stretto di Messina, e neanche dallo sponsorizzatore, Matteo Salvini. A tal proposito, sulle Osservazioni inviate per la procedura di Valutazione di Impatto Ambientale (VIA) lo scorso 7 maggio 2024, la Commissione (un organismo che non può essere indirizzato politicamente) difficilmente ci passerà sopra. Un progetto, quindi, oltre alle serie problematiche legate proprio al territorio dello stretto. potrà forse essere realizzato solo all’esito positivo di prove di improbabile eseguibilità e, in particolare, delle prove di fatica sui cavi principali.
Questa storia del ponte è solo una strategia comunicativa dell’ad della Stretto di Messina, Pietro Ciucci, infatti, oltre agli imminenti guadagni, cerca di dare una spinta alla propaganda elettorale attuata dalla Lega per le prossime Elezioni europee.
Ecco perché tanti, partendo dal Ministro per le infrastrutture e dei trasporti, Salvini, non da meno, la Minasi in Calabria, ultimamente, non hanno la contezza di cosa sia un vero progetto adeguato alle norme tecniche, di impatto ambientale e giuridiche, imposte proprio dallo Stato.