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“Ponte sullo Stretto”, Ing. Risitano: il Progettista ha scritto che NoN è fattibile il ponte

Lo stesso Progettista del “Ponte sullo stretto”, WeBuild Group, ammette che servono macchine di colossali dimensioni per affrontare i test e successive sperimentazioni di difficilissima esecuzione. Lo conferma il Prof. Ing. Antonino Risitano, Ing. di Meccanica al Politecnico di Torino e Professore incaricato di costruzione di motori per missili.

“Resta così confermata l’affermazione iniziale, che il ponte progettato non è oggi fattibile e non lo sarà certamente per i prossimi decenni. E che Webuild lo sa e lo ammette nelle pagine 42- 43 del fascicolo PS0043 FO del progetto“. Questo, quanto afferma il Prof. Risitano nelle Osservazioni inviate per la procedura di Valutazione Impatto Ambientale (VIA) lo scorso 7 maggio 2024.

Le osservazioni di Risitano

In sintesi, il Ponte sullo stretto a campata unica, quale previsto nel progetto definitivo integrato da Webuild e approvato dal Cda della Stretto di Messina s.p.a., allo stato attuale delle conoscenze scientifiche non è tecnicamente fattibile. Potrà forse esserlo solo all’esito positivo di prove di improbabile eseguibilità e, in particolare, delle prove di fatica sui cavi principali.

Lo confessa la stessa Webuild in due dei pochi fogli dell’enorme incartamento progettuale che, guarda caso, sono scritti in lingua inglese e potrebbero sfuggire a una superficiale lettura. Si tratta delle pagine 42 e 43 del PS0043_F0 del progetto, nell’allegato fotografate.

Per una migliore comprensione, di seguito, un sunto della traduzione letterale del testo ivi riportato:

“Per verificare l’effetto dello scorrimento è raccomandata una prova di fatica sulla sella alla fase di Progetto Esecutivo. Un sistema per le prove è mostrato nella Figura 3.1 (in allegato) che in realtà non esiste in tutta la relazione: n.d.r. Si fa notare che questo è incluso per informazione e sviluppo delle prove e sarà portato avanti nella fase del progetto Esecutivo.

Le annotazioni, in sintesi, dimostrano che, a giudizio dello stesso Progettista, vanno eseguite prove di fatica sia sui cavi principali che sui relativi elementi di appoggio, prima di passare alla fase esecutiva del progetto.

In conclusione

Ben a ragione il Progettista che rappresenta l’esigenza di testare la resistenza a fatica dei quattro cavi principali, che sono dei prototipi e che costituiscono i componenti strutturali più importanti di un ponte sospeso a campata unica. Se non si hanno certezze sui cavi principali nessuna attività può essere avviata.

Senonché per conseguire tali certezze lo stesso Progettista ammette che occorrono:

1) macchine di colossali dimensioni, mai costruite e per la cui fabbricazione devono ancora essere immaginati gli stabilimenti di produzione;

2) successive sperimentazioni di difficilissima esecuzione, e che in ogni caso dovrebbero protrarsi ininterrottamente per almeno 25/75 anni e con esiti allo stato non pronosticabili.

Resta così confermata l’affermazione iniziale, che il ponte progettato non è oggi fattibile e non lo sarà certamente per i prossimi decenni. E che Webuild lo sa e lo ammette nelle pagine 42- 43 del fascicolo PS0043 FO del progetto.