“Non tutto è conn(c)esso” è lo slogan del progetto presentato nella prefettura a Verona che intende diffondere una cultura tra i giovani di prevenzione della violenza di genere nel web e sui social network. Rivolto ai ragazzi che saranno coinvolti tramite le scuole in un progetto che punta sui comportamenti da tenere.
Attraverso incontri formativi che si terranno presso gli istituti scolastici saranno coinvolti educatori e ragazzi sui temi della dipendenza dalla rete, della protezione dei dati sensibili sui social, della violenza di genere e dell’hate speech, del revenge porn, del cyber bullismo.
Se navigare in internet è ormai un’attività quotidiana, sembra tuttavia che manchi la consapevolezza delle sue potenzialità e dei comportamenti da tenere. Educare ad un corretto uso delle nuove tecnologie diventa, quindi, necessario per proteggere le donne e i più giovani, spesso più esposti ad episodi di maltrattamenti e violenza.
Alla presentazione del progetto sono intervenuti i sindaci dei comuni, le associazioni e le scuole che hanno fornito il loro partenariato e la Fondazione Just Italia che ha dato il supporto economico all’iniziativa.
Come evidenziato dal prefetto Donato Cafagna che ha aperto i lavori, “emerge la necessità di cambiare il modo di relazionarsi con il web, educando gli utenti ad utilizzarlo in maniera rispettosa degli altri e a difendersi da chi ne fa uno strumento per violare la privacy, la libertà e la dignità degli altri. Per questo, ha aggiunto, “la rete non è una free zone dove tutto è concesso, ma un luogo sociale dove valgono le regole della società civile”.
Fonte: Ministero dell’Interno